Arriva ufficialmente l'estate e per lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano saranno due mesi di stop forzato tra ferie e cassa integrazione. La comunicazione è arrivata nella giornata di ieri: a partire da oggi 21 giugno, e fino al prossimo 21 agosto, le tute rosse varcheranno i cancelli solamente quindici giorni su sessanta. Andiamo con ordine. Si lavora regolarmente fino a giovedì prossimo, poi venerdì 28 giugno scatta la cassa integrazione che proseguirà anche nei giorni 1, 5, 8, 12, 18, 19, 22, 24, 25 e 26 luglio.
Fermo restando le ferie per tutto lo stabilimento dal 1 al 18 agosto, ulteriori giorni di stop sono previsti il 29, 30, 31 luglio e il 19, 20 e 21 agosto.

Si riprenderà a lavorare regolarmente, dunque, solo l'ultima settimana di agosto con la speranza, poi, che durante l'autunno o comunque entro la fine dell'anno ci sia la messa in produzione del nuovo modello da commercializzare durante il 2020, altrimenti il calvario della cassa integrazione continuerà anche nei prossimi mesi con pesanti ripercussioni sul l'indotto e quindi sull'economia del territorio. Per affrontare la crisi Fca proprio stamane è stato diramato l'invito ai consiglieri regionali e ai parlamentari eletti sul territorio per invitarli alla consulta dei sindaci in programma martedì 25 giugno alla 16 a Cassino che intende avere certezze dalla governance di Fca e dal Ministero dello Sviluppo Economico sul futuro dello stabilimento di Cassino.

La riunione
E alla vigilia della nuova Consulta parla il sindaco di Cassino Enzo Salera, che spiega: «Abbiamo deciso di affrontare la questione non attraverso facili soluzioni populiste, ma attraverso il confronto, ben consapevoli della crisi economica e della difficoltà delle aziende. Tutte le istituzioni si devono unire e devono dare il meglio. Per questo abbiamo deciso di aggiornare l'assemblea al giorno 25 invitando, oltre ai comuni, anche i consiglieri regionali, i deputati e i senatori del territorio oltre che i rappresentanti sindacali e le piccole e medie imprese. In quella sede partirà inoltre la richiesta formale di incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. È tutto risolto, dunque? Assolutamente no! È un percorso lungo e difficile, lo sappiamo bene. Ma da oggi abbiamo una certezza in più: i Comuni del Lazio Meridionale sono pronti a confrontarsi e svolgere finalmente il ruolo di confronto e di mediazione che mancava, ma anche a lottare con forza per i diritti dei propri cittadini, se serve. E visto ciò che si prospetta nei prossimi mesi, probabilmente servirà».

Rinuncia alle ferie. E non solo
Sperando che la Consulta dei sindaci riesca a incidere in modo positivo e che l'anno prossimo arrivi il nuovo modello che significa stop alla cassa integrazione in Fca, per adesso gli operai sono costretti a fare i conti con la dura realtà.
La lunga pausa estiva, con stipendi decurtati di oltre il 50% e contratti nonrinnovati agliinterinali nelle fabbriche dell'i n d o tto, ha costretto subito alle prime rinunce: niente vacanze al mare, neanche in montagna:si resta in città, badando molto alle spese. L'economia del territorio, dunque, inevitabilmente sarà frenata da questo processo e alcuni operai i cui figli in questi giorni sono impegnati con gli esami di maturità iniziano a fare i conti con il futuro immaginando che se non arriverà una ripresa, sarà difficile poter sostenere gli studi universitari per i loro ragazzi. La crisi di Fca e dell'indotto si fa dunque pesantemente sentire sul territorio, per questo anche il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini si è attivato e ha convocato i sindacati per una serie di riunioni la prossima settimana, oltre la consulta dei sindaci: si vive con stipendi inferiori a 800 euro, alle tute rosse resta solamente la speranza.