Bristol-Myers Squibb: dopo nemmeno sei mesi dall'annuncio della proprietà di voler vendere lo stabilimento farmaceutico di Anagni, una vera eccellenza del settore, ieri è stato annunciato, dopo mesi di trattative e sopralluoghi, il nome del nuovo acquirente. Si tratta della multinazionale americana Catalent.

I vertici della Bristol-Myers Squibb sono stati di parola. Dinanzi a ogni novità in merito alla trattativa, delicata e complessa, la prima cosa che avrebbero fatto sarebbe stata quella di informare i sindacati e le rsu. E così hanno fatto, comunicando la svolta per uno stabilimento simbolo sotto tutti i punti di vista, non solo per il territorio dell'area nord, e che dà lavoro a settecento dipendenti tra diretti e indiretti. I tempi non saranno celeri, l'iter durerà almeno fino a dicembre. È chiaro che l'attesa è tutta per il piano industriale e di conseguenza per il mantenimento dei livelli occupazionali. Anche se per ora su questi aspetti c'è stata la massima garanzia data ai sindacati e ai lavoratori.

Il vertice e l'annuncio
Come sempre la sede dell'incontro è stata quella di Unindustria. Il vertice si è svolto ieri mattina: da una parte la Bristo-Myers Squibb di Anagni, rappresentata da Barbara Sambuco (direttore generale), Davide Boccacci (direttore delle risorse umane) e Veronica Vita (Hr manager e responsabile relazioni sindacali) assistita da Unindustria. Dall'altra le segreterie territoriali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil rappresentate rispettivamente da Antonella Valeriani, Sandro Chiarlitti, Mauro Piscitelli, unitamente alla Rsu dello stabilimento.
Durante il confronto l'azienda ha annunciato che «la fase di negoziazione è arrivata alla conclusione con la società "Catalent" che si è offerta di acquistare lo stabilimento di produzione e confezionamento di prodotti farmaceutici». Sono state così illustrate le specifiche dell'azienda americana, un vero colosso del settore. Con le varie fasi della transazione che dureranno fino a fine anno visto che i passaggi da effettuare non sono pochi.

Le rassicurazioni
Ovviamente i sindacati hanno posto subito domande in merito alle aspettative e la stessa azienda ha confermato che durante la fase di transizione Catalent continuerà a produrre lo stesso set di prodotti attualmente fabbricati ad Anagni per la Bristol-Myers Squibb e a garantire i livelli occupazionali, impegnandosi a valorizzare il sito trovando nuovi clienti per la fornitura dei farmaci biologici e per i solidi orali, avendo il sito di Anagni importanti opportunità di valorizzazione. Pertanto la proposta di acquisto di Catalent rappresenta una soluzione positiva con importanti prospettive a lungo termine per il business dello stabilimento, per la forza lavoro, per i clienti e per i pazienti. È chiaro che i dettagli saranno comunicati in base all'andamento del processo di cessione.

Le reazioni
A commentare a caldo l'operazione sia i vertici della Bristol-Myers Squibb che quelli della Catalent. «Riteniamo che la vendita a Catalent manterrà il ruolo fondamentale che lo stabilimento di Anagni riveste per la sua forza lavoro, per la comunità e i pazienti», ha dichiarato Lou Schmukler, presidente, global product development and supply della Bristol-Myers Squibb.

«Questo – ha proseguito – segna una tappa importante nella costante evoluzione della nostra rete produttiva per supportare l'innovativo portafoglio di prodotti della società. Bristol-Myers Squibb ha una lunga storia in Italia e intendiamo mantenere una presenza strategica costante nel paese, fondamentale per la nostra capacità di fornire farmaci innovativi ai pazienti». A intervenire anche Alessandro Maselli, presidente e chief operating officer di Catalent. «L'acquisizione dello stabilimento di Anagni offre ai nostri clienti in Europa grandi competenze in materia di farmaci biologici e orali per accelerare i loro programmi di sviluppo e migliorare le forniture commerciali. Bristol-Myers Squibb – ha concluso – ha investito nello stabilimento per creare un centro di eccellenza per il lancio di nuovi prodotti con un solido primato in termini di qualità e delivery, nonché dipendenti che condividono con Catalent l'eccellenza operativa e il focus sul paziente»