Il prossimo 9 ottobre inizia il processo per le sei persone, tra cui l'ex assessore comunale Luca Bacchi e l'ex consigliere Pio Riggi (entrambi attualmente ai domiciliari), finite nell'inchiesta del project financing dei lavori di ampliamento del cimitero di Ferentino. Il processo, in composizione collegiale, si terrà presso il tribunale penale di Roma. Bacchi, Riggi, Luciano Rosa, Ugo Di Giovanni, Emiliano Sollazzo e Gennaro Rizzo sono accusati a vario titolo di rapina ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli avvocati preparano la strategia difensiva che può essere: rito abbreviato o dibattimento.

L'abbreviato, che dovrebbe essere forse la strada scelta dalla maggior parte degli indagati, consentirebbe di avere un terzo di pena da scontare in meno, ma alla fine non farebbe venir meno la possibilità che la stessa sia comunque alta. Eviterebbe il dibattimento e darebbe la possibilità di prendere un terzo in meno di pena.
Ci sarebbe poi la fase del dibattimento, che è una strada che non dà sconti, ma che comunque consentirebbe anche di evidenziare eventualmente un clima diverso da quello rappresentato dagli imprenditori Scarsella, che da vittime sono passati, nelle scorse settimane, ad essere indagati per corruzione. In questo caso potrebbe essere la scelta di colui che ha ripreso le immagini, che sono in un famoso video girato con il telefonino di uno degli arrestati.

Per quanto riguarda le indagini ricordiamo che l'estorsione di stampo camorristico resta di competenza della Dda di Roma, mentre segue alla Procura di Frosinone l'indagine sulla corruzione che vede quali indagati Pio Riggi, Luca Bacchi e i due imprenditori di Tivoli. L'inchiesta ha portato il 7 marzo scorso agli arresti di Pio Riggi, del cugino Luciano Rosa e dei tre napoletani Ugo Di Giovanni, Emiliano Sollazzo e Gennaro Rizzo. Mentre il 17 aprile è stato arrestato l'ex assessore Luca Bacchi, finito ai domiciliari.

I primi cinque, stando alle accuse, avevano avviato una vera e propria pressione estorsiva in danno dell'imprenditore di Tivoli, appunto Scarsella, che si era aggiudicato un appalto di circa 6 milioni di euro, utile alla costruzione e alla gestione di loculi presso il cimitero del comune di Ferentino e per il quale Riggi aveva preteso dall'imprenditore una somma di denaro a titolo di tangente.

Richiesta alla quale l'imprenditore non soggiaceva nonostante le insistenze del consigliere comunale che ricorreva, a questo punto, stando alle accuse, ad esponenti della Camorra per costringerlo a pagare, grazie alla forza di intimidazione del clan. Successivamente la denuncia presentata ai carabinieri di Tivoli dall'imprenditore tiburtino.

Circa un mese dopo dai primi arresti, la misura dei domiciliari per Bacchi. Stando alle accuse, l'ex assessore, da un lato, tentava di mostrarsi comprensivo verso l'imprenditore Scarsella, mentre dall'altro incontrava il consigliere Riggi condividendone la strategia estorsiva e compiacendosi dell'azione violenta e prevaricatrice del clan.
Per tutti il giudizio immediato a ottobre in composizione collegiale, si terrà al tribunale penale di Roma. Gi avvocati Ciampa, Tenga del foro di Roma e Galassi e Vellucci del foro di Frosinone stanno studiando la strategia difensiva