Termocombustore Marangoni: in pochi per dire no alla riaccensione dell'impianto. Ieri mattina, dopo il rinvio del 4 giugno scorso, le parti (proponente Regione Lazio, convocati Marangoni Spa, Comune di Anagni, Provincia di Frosinone, Asl Frosinone e Direzione tecnica Arpa) si sono ritrovate negli uffici dell'azienda per l'ultimo incontro prima del parere definitivo sul rinnovo dell'autorizzazione.

Già da un'ora prima i più coriacei avversari avevano iniziato ad arrivare, piazzando striscioni e cartelli che promettevano ben più del centinaio di intervenuti. Tra loro assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza, qualche rappresentate di partito e i referenti di numerose associazioni solitamente presenti a manifestazioni di questo tipo. In attesa degli ospiti partiti da Roma e Frosinone, il sindaco Daniele Natalia e gli altri politici di spicco venivano intervistati dai cineoperatori.

Tutta sulla stessa lunghezza d'onda i loro interventi: nettamente contrari alla riaccensione dell'impianto; «attiveremo ogni forma possibile di lotta»; «siamo delusi dall'atteggiamento della Marangoni che avrebbe dovuto dimostrare maggiore sensibilità verso un territorio che per decenni ha tollerato e sopportato». Verso la fine degli anni Novanta, la Marangoni realizzò l'impianto per smaltire pneumatici difettosi o usurati. L'utilizzo di coperture di marche diverse testimoniò l'intenzione di utilizzare il termocombustore ben al di là dell'uso inizialmente dichiarato, ma tutto filò più o meno liscio.

La possibilità di bruciare il carfluff, sopraggiunta in un secondo momento, provocò una sollevazione popolare e l'iniziativa, favorita dal Ministero dell'ambiente con tanto di prove generali, venne stoppata. La domanda ricorrente ieri mattina era: se la fabbrica è chiusa, perché continuare a bruciare pneumatici? Poco prima delle 11 i convocati si sono ritrovati all'interno dello stabilimento. I rappresentanti del Comune (sindaco Natalia e vice D'Ercole) hanno ribadito la loro contrarietà, supportati da elementi tecnici portati dall'architetto Maia, verbalizzando il tutto.