Trasformare drammi umanitari, paure immotivate e problemi a forte impatto sociale in opportunità per le comunità è possibile. In questa direzione si muove la delibera di giunta numero 80 del 30 maggio scorso che recepisce il protocollo d'intesa tra Prefettura di Frosinone, Comune di Fiuggi e cooperativa Synergasia per "l'individuazione di percorsi d'integrazione dei migranti ospitati nella città termale".

Spiega l'assessore ai servizi sociali e turismo Simona Girolami: «È uno dei due progetti sui quali stiamo lavorando in sinergia con Synergasia. Porterà all'impiego dei migranti interessati a forme di volontariato per utilità sociale, con copertura assicurativa in capo all'Inail». Una trentina i soggetti a che già hanno aderito alla proposta, come confermato ieri dalla comandante della Polizia locale Maria Assunta Trinti.

«Il secondo progetto - prosegue l'assessore Girolami - passerà attraverso i fondi europei e punta anch'esso all'inserimento sociale questa volta attraverso corsi di formazione professionale».

Posta così, la questione comincia ad avere un senso e fa di Fiuggi una città all'avanguardia. Perché se si prendono 250 disperati (anche se adesso si sono ridotti a 91 dopo che molti sono andati via per libera scelta), gli stessi che in molti casi in fuga dalla guerra e dalla fame e dopo aver attraversato i "lager" libici e il Mediterraneo a bordo di "bagnarole", e si catapultano in una città turistica concentrandoli in un solo quartiere allora sì che il problema diventa serio e di forte impatto sociale.
Se invece all'interno di una popolazione di diecimila abitanti si trova il modo di gestire 91 disperati e collocarli in attività utili a loro stessi e alla comunità, in attesa di approdi migliori, è certo che un problema sociale diventa un'opportunità per tutti.

Perché di extracomunitari provvisoriamente ospitati a Fiuggi, così come altrove, ne abbiamo ascoltati tanti, spesso laureati, non ne abbiamo trovato uno solo che come prospettiva si è posta quella di restare negli alberghi fiuggini. Tutti hanno un parente o un conoscente da raggiungere in Francia o in Germania o sono in cerca di un posto di lavoro stabile con i quale poter aiutare i loro cari rimasti nei Paesi di provenienza