Il Lazio Pride delle polemiche. Percorso e patrocinio sono al centro del dibattito in vista della manifestazione che si svolgerà a Frosinone (prima volta per il capoluogo) sabato 22 giugno.
Dal comitato organizzatore, attraverso i portavoce Anna Claudia Petrillo, Richard Bourelly e Fabrizio Marrazzo, nei giorni scorsi, aveva annunciato che «a seguito del parere favorevole della questura» l'evento si svolgerà a partire dalle «15.30 in piazza Salvo D'Acquisto (angolo via Po), per poi proseguire in via Po, via Aldo Moro, via Marco Tullio Cicerone». E, contestualmente, avevano evidenziato che «siamo in attesa che il Comune di Frosinone dia il patrocinio alla manifestazione».

Dal Comune, sul tema Lazio Pride, fanno sapere che «gli organizzatori, a seguito degli incontri tenuti con l'assessorato al commercio e alla polizia locale, avevano proposto tre differenti soluzioni». Una con passaggio in via Aldo Moro (poi opzionato), uno in via Adige (per cui il Comune aveva dato parere favorevole) e uno con il passaggio nel centro storico. Dall'ente di piazza VI dicembre spiegano che «l'assessore al commercio e vicesindaco Antonio Scaccia ha indicato come il percorso più idoneo fosse quello di via Adige, per evitare criticità connesse al blocco della circolazione stradale e alle difficoltà, per gli esercizi commerciali, presenti sul viale principale della zona bassa», ma che «la questura di Frosinone, non tenendo conto delle osservazioni formulate dall'ente comunale, e con il parere contrario del comune di Frosinone all'utilizzo e al blocco sostanziale di via Aldo Moro ha, di fatto, autorizzato lo svolgimento dell'evento in via Aldo Moro».

Antonio Scaccia asserisce che «l'evento per il quale era stato chiesto il patrocinio del Comune di Frosinone aveva ricevuto il supporto dell'amministrazione comunale per la soluzione di via Adige. Se i vertici della questura, pur con la nostra contrarietà, hanno deciso per via Aldo Moro, allora il Comune non può far altro che dire "obbedisco" poiché davanti alle autorità superiori, pur nutrendo dubbi sulla competenza a decidere sugli eventi culturali e ludici, bisogna osservare il massimo rispetto istituzionale che, però, è cosa diversa dal nobile principio dell'obbedir tacendo».

Dal comitato organizzatore evidenziano che «il Lazio Pride che passerà per le strade del centro non è una manifestazione ludica, ma una manifestazione per i diritti delle persone lesbiche, gay e trans che ancora oggi sono prive di molti diritti e subiscono discriminazione e violenza. Attendiamo il patrocinio da parte del Comune proprio come dimostrazione della loro vicinanza che più volte hanno citato come hanno già fatto la Provincia di Frosinone, i Comuni di Alatri, Ferentino, Latina, Fiumicino, San Donato Val di Comino, Municipio VIII di Roma e Regione Lazio».