Dieci giorni al Lazio Pride. La prima volta per Frosinone, in un'edizione speciale. Cinquant'anni fa, a NewYork, infatti, prendevano il via i moti di Stonewall per la rivendicazione per i diritti della comunità omosessuale. La data dell'evento a Frosinone, 22 giugno, era stata fissata a inizio maggio. A comunicare la notizia era stato lo stesso comitato organizzatore.

Successivamente l'attenzione si era spostata sul percorso. Tre le opzioni in ballo con passaggi in Corso della Repubblica, via Adige (cui il Comune aveva dato parere favorevole) oppure via Aldo Moro. «ll comitato organizzatore Lazio Pride, a seguito del parere favorevole della questura, comunica che l'appuntamento a Frosinone sarà il 22 giugno alle 15.30 in piazza Salvo D'Acquisto (angolo via Po) per poi proseguire in via Po, via Aldo Moro, via Marco Tullio Cicerone». Attraverso i portavoce Anna Claudia Petrillo, Richard Bourelly e Fabrizio Marrazzo, inoltre, gli organizzatori sottolineano che «siamo felici che il Pride possa passare per le vie centrali di Frosinone dando la giusta dignità alla manifestazione, come richiesto da gran parte della città. Ringraziamo le forze dell'ordine per averci aiutato a trovare una soluzione condivisa per passare in via Aldo Moro. Siamo in attesa che il Comune di Frosinone dia il patrocinio alla manifestazione».

Dall'ente di piazza VI Dicembre a intervenire sul tema è Antonio Scaccia, vicesindaco e assessore al commercio. "Siamo convinti che qualsiasi tipo di apertura nei confronti del la comunità lgbt debba essere garantita, nel rispetto delle condizioni organizzative e strutturali delle aree interessate. La parata del Lazio Pride, al pari di ogni evento culturale che insiste sulla nostra città, è però tenuta a rispettare alcune regole: il concetto di libertà, che poi è l'esercizio del diritto, si deve conciliare, infatti, con il diritto e la libertà degli altri. Dal punto di vista sostanziale siamo a favore di una manifestazione che metta al proprio centro la lotta a ogni discriminazione, proseguendo così quel cammino, a volte disseminato di ostacoli e difficoltà, iniziato a New York nel 1969. Dal punto di vista della forma, però, qualche perplessità, in ordine alle modalità organizzative, sia permessa anche alla nostra amministrazione comunale."

"Il Comune, infatti, ha appreso direttamente dalla stampa il fatto che l'evento si sarebbe tenuto il 22 giugno: tali manifestazioni, in considerazione delle criticità legate alla circolazione stradale, alle esigenze connesse al commercio e, soprattutto, alla luce delle più recenti normative in fatto di sicurezza, necessitano di un lavoro preliminare che andrebbe concordato e concertato tra le parti coinvolte, a beneficio della città ospitante, della tutela dei partecipanti e, in generale, della migliore riuscita della manifestazione stessa. Quando poi è giunta agli uffici comunali la richiesta scritta per lo svolgimento dell'evento nel capoluogo -prosegue Scaccia- il comitato organizzatore vi menzionava tre opzioni riguardanti tre percorsi differenti. Il Comune, tenendo conto delle opzioni presentate dagli organizzatori e del parere espresso dal comandante della polizia locale, ha individuato in via Adige (oggetto, inoltre, di un sopralluogo congiunto) la location maggiormente rispondente sia alle esigenze dell'evento sia a quelle della città: il dirigente dei vigili urbani, del resto, si era pronunciato favorevolmente su un itinerario che comprendesse via Adige perché avrebbe inciso in modo minore sulla viabilità con tutto ciò che ricade in tale ambito: dagli eventuali disagi per la circolazione, alle ripercussioni probabili anche sui volumi di vendita, dal momento che il sabato pomeriggio via Aldo Moro è l'abituale meta dello shopping cittadino. A ciò si aggiunga anche il fatto che il Pride si terrà due giorni dopo la festa dei santi Patroni, giornata in cui, da tradizione, le attività commerciali sono chiuse. Va detto che alcuni esercenti, pur con una serie di distinguo, hanno mostrato un orientamento contrario alla scelta di via Aldo Moro, cambiando poi idea. L'unica perplessità sollevata dall'amministrazione, con gli assessorati al commercio e quello alla polizia locale (quest'ultimo coordinato da Francesca Chiappini) che ne hanno seguito l'iter, riguardava la difficoltà di conciliare, scegliendo via Aldo Moro, le esigenze dell'iniziativa con quelle della città dal punto di vista logistico».