Condizionatori e attrezzi per lavori edili di grande valore rubati tra Teramo e Ascoli Piceno e caricati su un furgone condotto da un napoletano. Accanto a lui un altro campano, che non avrebbe saputo spiegare la presenza di tutta quella merce occultata nel mezzo bloccato dalla polizia in A1. Così i finti operai sono finiti nei guai, denunciati per ricettazione.
Un colpo grosso, visto il valore della merce rinvenuta: impastatrici, tagliapiastrelle, trapani e persino condizionatori nuovi di zecca. Materiale che complessivamente potrebbe superare anche i 100.000 euro. Se rivenduto sul mercato nero, forse, anche di più.

Quando gli agenti della Sottosezione A1 di Cassino hanno fermato i due campani hanno notato subito uno strano comportamento: anche le spiegazioni fornite in merito all'acquisto del materiale non reggevano. E dai riscontri effettuati senza indugio dagli uomini della Sottosezione A1 di Cassino, agli ordini del comandante Giovanni Cerilli, è saltata agli occhi la commissione di furti tra Riccione, Ascoli Piceno e il Teramano. Difficile immaginare che fossero casi slegati: per i due partenopei è scattata la denuncia per ricettazione. La merce e il furgone sono stati sequestrati e su disposizione dell'autorità inquirente di Cassino sono state avviate indagini mirate per accertare plausibili collegamenti e restituire la refurtiva.