La storia resta al buio per colpa dei vandali. Il castello dei Conti d'Aquino si erge maestoso a Roccasecca sulla cima del monte Asprano, dalla quale domina tutta la valle. E proprio nei paesi sottostanti è visibile anche di notte grazie ai fari che lo illuminavano. La rocca dei conti d'Aquino rappresenta una delle aree storico-archeologiche più importanti e significative del Medioevo laziale; fu fondata nel 994 dall'abate Mansone di Montecassino per difendersi dai Longobardi. E dai signori di Aquino nacque San Tommaso, nel 1224. E' sopravvissuto ai Longobardi ed ora è messo a dura prova dai vandali che hanno deciso di "spegnere" la luce.

La denuncia arriva proprio dal primo cittadino roccaseccano, Giuseppe Sacco: «Ringraziamo quei simpaticoni che si sono divertiti a rompere vetro e lampade di illuminazione del Castello dei Conti d'Aquino. Evidentemente non gradiscono ammirare il castello illuminato in queste serate estive. Questione di gusti». Un gesto che fa male a tutta la comunità.
«Asteniamoci dal solito commento "ci vogliono le telecamere" continua Sacco perché le telecamere servono per garantire la sicurezza dei cittadini e pensare di installarle anche sui monti o per sorvegliare e proteggere le lampade non è pensabile.

Piuttosto, serve un po' di educazione e di senso civico da raccomandare prima a noi stessi e poi ai nostri figli. Quando da piccolo combinavo qualche marachella, chi ha cercato di darmi un'educazione prima mi rimproverava (se mi andava bene) e poi si informava su cosa era successo e se avevo sbagliato. In un mondo in cui siamo abituati a puntare sempre il dito verso gli altri conclude forse è il caso di resettare tutto e ripartire cominciando a guardare prima di tutto cosa succede dentro casa nostra».