Nessuno ci crede o "vuole" accettare la notizia che come un macigno si è abbattuta sul comune del Cassinate. L'arresto del sindaco D'Aliesio ha lasciato la comunità sgomenta. Ieri mattina in piazza Casaburi ripetevano tutti la stessa frase.
In una piccola comunità come quella di Cervaro, dove si conoscono più o meno tutti, il medico di famiglia è, forse, più importante del sindaco stesso. «Chi ha commesso errori deve pagare - ha invece infierito secco un anziano seduto alla fermata dell'autobus -. Non so chi ha fatto cosa e se lo ha veramente fatto. C'è la legge che deve fare il suo percorso».

Le dichiarazioni a sostegno dei quattro soggetti finiti ai domiciliari sono davvero numerose. Dall'opposizione arrivano, invece, diverse invettive: «Abbiamo appreso con sgomento gli avvenimenti che hanno portato Cervaro alla ribalta nazionale di fronte alla oggettiva gravità dei fatti contestati dalla magistratura alle massime cariche politiche-istituzionali hanno dichiarato le consigliere d'opposizione Rita Ricozzi e Anita Risi esprimiamo costernazione e preoccupazione per le sorti del paese, anche per le conseguenze più avvilenti che ricadranno sulla collettività. Noi abbiamo sempre operato nella vigilanza degli atti amministrativi nel rispetto dei cittadini. Ci auguriamo un miglior futuro per la comunità».

Più dura la consigliera di minoranza Simona Valente: «La situazione è grave, sono sconcertata per i fatti ma sono soprattutto dispiaciuta per la cittadinanza. Non entro nel merito, è compito della magistratura decidere. La correttezza politica nei confronti dei cittadini impone però una dimissione immediata del sindaco e degli assessori oggetti del provvedimento di arresto». «Una bomba all'improvviso che mi lascia sconcertato e dispiaciuto - ha aggiunto il consigliere Pietro Pacitti - . Conosco bene le persone coinvolte e sono cose che non auguro a nessuno. È chiaro che se si è arrivati all'intervento delle autorità credo che ci siano state delle prove e delle indagini svolte e quindi sarà compito della magistratura fare chiarezza e prendere eventuali provvedimenti».

Un vero e proprio terremoto che colpisce la giunta comunale. A Cervaro sono finiti ai domiciliari il sindaco Angelo D'Aliesio, l'ex vice sindaco e oggi assessore, Gino Canale, l'assessore Vincenzo Ricciardelli e il capo dell'ufficio tecnico Enzo Pucci. Insieme a loro sono scattati i domiciliari anche per un imprenditore di Veroli, Alfredo Coratti, titolare della ditta Tac Ecologica Srl, che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani. Tutto sarebbe nato da una gara d'appalto indetta a pochi mesi dalle elezioni del 2017 per l'assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Ci sarebbero voluti tre bandi per conoscere il vincitore definitivo e, tra un bando e l'altro, ci sarebbe stata qualche telefonata e qualche promessa "di troppo". Contatti particolarmente amichevoli che sarebbero poi proseguiti anche dopo il maggio del 2017, dopo le elezioni e con bando assegnato.

L'operazione "Malaffare"
Un'operazione condotta dai carabinieri forestali di Frosinone coadiuvati, nella fase esecutiva, dagli uomini del Comando Provinciale, che hanno eseguito ieri nelle prime ore della mattina, le cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal gip del tribunale di Cassino, la dottoressa Vittoria Sodani. Le accuse ipotizzate sono, a vario titolo, corruzione, turbativa d'asta e voto di scambio. L'inchiesta della procura di Cassino, condotta dal dottor Emanuele De Franco, riguarda la gara d'appalto indetta nel 2017 dall'Ente per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Secondo gli inquirenti ci sarebbe stato qualcosa di anomalo, ci sarebbero state delle condotte messe in atto per assicurare l'aggiudicazione alla società di Coratti. Ieri mattina i carabinieri forestali hanno trascorso diverse ore in Comune.

La ricostruzione
Sempre secondo gli inquirenti la corruzione sarebbe avvenuta secondo l'assunzione di personale segnalato dagli indagati nella società vincitrice dell'appalto con la promessa del voto a favore dei politici stessi in occasione delle imminenti elezioni amministrative. Secondo il quadro accusatorio il sindaco e i due assessori si sono adoperati affinché la società di Coratti, esclusa nelle prime due gare indette, si aggiudicasse poi l'appalto alla terza gara pur avendo presentato, sostengono gli inquirenti, un'offerta ritenuta anomala dalla Centrale Unica di Committenza (Cuc). Il tecnico comunale invece, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, pur essendo a conoscenza dell'anomalia non avrebbe attivato le procedure finalizzate alla contestazione delle irregolarità.

Per i carabinieri forestali il sindaco inoltre avrebbe tentato anche di dissuadere altre società nel presentare offerte per la gara. Le richieste di assunzione da parte di personale, segnalate dal primo cittadino, sostengono ancora i carabinieri forestali, si sono protratte anche dopo la sua rielezione nel maggio 2017, mentre l'imprenditore, ipotizza l'accusa, ha richiesto l'annullamento delle multe applicate dal Comune di Cervaro per i disservizi causati alla cittadinanza nello smaltimento dei rifiuti.

Il pool di difensori
Il sindaco Angelo D'Aliesio, gli assessori Gino Canale e Vincenzo Ricciardelli sono difesi dall'avvocato Sandro Salera, il tecnico comunale Enzo Pucci è difeso dagli avvocati Salera e Paolo Marandola. L'imprenditore verolano Alfredo Coratti è difeso dall'avvocato Giampiero Vellucci. Nell'indagine sono coinvolti altri due soggetti, allo stato solo indagati ma non destinatari di misure restrittive. Venerdì mattina inizieranno gli interrogatori per i cinque soggetti ristretti ai domiciliari. Saranno ascoltati in tribunale dal gip Sodani.

Per il primo cittadino l'avvocato Salera avanzerà una richiesta affinchè gli sia consentito di svolgere la professione medica con eventuale provvedimento interdittivo dalle funzioni di sindaco. In ogni caso tutti sono a completa disposizione del pm e del gip per fornire tutti i chiarimenti certi di poter dimostrare l'assoluta liceità delle loro condotte. L'avvocato Vellucci, difensore di fiducia dell'imprenditore verolano, ha invece dichiarato di essere totalmente fiducioso nell'operato della magistratura evidenziando come l'operato della Tac Ecologica sia sempre stato improntato alla massima trasparenza.

di: Paola E. Polidoro