I sovranisti non avranno la loro scuola di formazione. O almeno non sarà nella millenaria Certosa di Trisulti. Due ispezioni avviate negli ultimi mesi e il parere dell'Avvocatura dello Stato hanno convinto, infatti, il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ad avviare il procedimento di revoca della concessione alla scuola di sovranismo in fase di istituzione nella Certosa di Trisulti.
«Le ispezioni disposte dal Mibac alla Certosa di Trisulti -si legge in una nota del Sottosegretario ai beni culturali Gianluca Vacca hanno evidenziato forti elementi di criticità. Abbiamo inviato tutta la documentazione acquisita all'Avvocatura Generale dello Stato per un parere, che ci è stato trasmesso due giorni fa e secondo il quale ci sono tutti i presupposti per procedere alla revoca della concessione della Certosa all'associazione Dignitatis Humanae Institute. Conseguentemente abbiamo avviato immediatamente l'iter».
«È emerso – aggiunge Vacca – che la Dignitatis Humanae Institute non aveva il riconoscimento della personalità giuridica; non aveva tra i suoi scopi statutari lo svolgimento di attività di tutela, di promozione, di valorizzazione o di conoscenza dei beni culturali e paesaggistici; non aveva una documentata esperienza almeno quinquennale nel settore della collaborazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale; non aveva una documentata esperienza nella gestione, nel quinquennio antecedente la pubblicazione del bando, di almeno un immobile culturale, pubblico o privato, con attestazione della soprintendenza territorialmente competente di adeguata manutenzione e apertura alla pubblica fruizione. A questo si aggiunge che la Dignitatis Humanae Institute è risultata inadempiente all'obbligo del pagamento del canone di concessione, agli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché a quelli di custodia e vigilanza. Procedere con la revoca è dunque un atto dovuto. Non c'entrano nulla le opinioni politiche, a noi interessa il rispetto della legalità e la tutela del patrimonio culturale nazionale, di cui la Certosa è ovviamente parte. Ricordo solo –conclude Vacca che la concessione è datata 14 febbraio 2018, dunque tutta la procedura di affidamento è stata avviata, seguita e finalizzata sotto il precedente governo. Quando siamo arrivati noi, a giugno 2018, i giochi già erano fatti».
Nel 2018 la "Dignitatis Humanae Institute" aveva ottenuto l'assegnazione dell'antica Certosa. Benjamin Harnwell, che non ha voluto commentare la notizia, ma che ha preannunciato ricorso quando avverrà la revoca formale, che era il titolare dell'assegnazione firmata dal ministro dem del Governo Renzi Dario Franceschini, aveva fatto sapere fin da subito che la fondazione avrebbe voluto istituire proprio lì una scuola di formazione con la partecipazione del cardinale Raymond Leo Burke e di Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump e ideatore del movimento sovranista transnazionale "The Movement". La Certosa, che avrebbe dovuto ospitare la scuola di formazione "sovranista", era stata affidata dal Mibac alla Dhi per 19 anni a fronte di un canone di 100.000 euro l'anno. A sollevare il caso era stata un'interpellanza del deputato Nicola Fratoianni; da qui la decisione del ministro Bonisoli di far scattare l'ispezione per verificare il rispetto delle clausole del contratto di concessione e la procedura di affidamento.
«La lotta paga. Abbiamo avuto ragione. Il ministero delle Attività culturali, dopo le nostre manifestazioni e diverse interrogazioni in Parlamento, annulla l'affidamento di un importante bene pubblico come la Certosa di Trisulti, alla fondazione Dhi dell'ultradestra americana, capitanata da Steve Bannon e dal Cardinale Burke.» ha commentato Fratoianni in un posti sulla sua pagina di facebook. Anche il sindaco di Collepardo, Mauro Bussiglieri, ha voluto dire la sua: «Prima di tutto la legalità. Se il Mibac ha avviato l'iter per la revoca della concessione in autotutela su parere dell'Avvocatura dello Stato, significa che qualcuno ha sbagliato e dovrà prendersi le proprie responsabilità. Tuttavia, avremmo preferito un maggior coinvolgimento del Comune e del territorio nell'intera vicenda. Se ci sono criticità in ordine alla legittimità dell'assegnazione in concessione della Certosa, sia in fase di affidamento sia in fase esecutiva, è giusto che vengano rilevate. Il Comune non avrebbe commesso tali errori».