La videosorveglianza si fa attendere e intanto c'è stato un nuovo furto di auto allo scalo ferroviario. Le telecamere sono indispensabili, se ne parla da anni, ma effettivamente il vasto territorio cittadino non è ancora sorvegliato dall'occhio elettronico (ne sono state sistemate 5-6 di telecamere, certamente insufficienti, per alcuni già accese per altri no). Il nuovo furto di un veicolo, una Fiat 500 Abarth, nei parcheggi incustoditi della stazione ferroviaria della città, sta a dimostrare la vulnerabilità dello scalo.

Il veicolo sparito mercoledì apparteneva a un pendolare di Ferentino, che si è svegliato all'alba per recarsi al lavoro nella Capitale e al ritorno non ha ritrovato la sua auto. Non gli è rimasto altro da fare che denunciare il furto ai carabinieri.
La sicurezza pubblica e urbana va garantita. Il recente consiglio comunale ha approvato all'una nimità, cosa rara, il regolamento che disciplina la videosorveglianza sul territorio comunale. Pertanto tutti sono favorevoli alle telecamere incittà, ma quali i tempi di attesa? Stante l'iter burocratico essi rappresentano un'incognita.

L'impianto di videosorveglianza di solito è gestito dal Comune ed è collegato alla centrale operativa della polizia locale.
Nei locali delle forze dell'ordine è posizionato un monitor per la visione in diretta delle immagini riprese dalle telecamere.
Possono essere installati sistemi integrati, sistemi intelligenti per rilevare anche le violazioni al codice della strada e al codice dell'ambiente, oltre che per reprimere atti delittuosi, attività illecite, episodi di microcriminalità e azioni vandaliche. Per cui oltre alle telecamere potranno essere sistemate le fototrappole nascoste a tutela dell'ambiente. Intanto in attesa dell'occhio elettronico comunale, sono diverse le abitazioni e le attività commerciali che fanno ricorso all'utilizzo delle telecamere contri i furti.