Ha ragione Daniele Natalia: «Non capita tutti i giorni di vedere 20 sindaci seduti intorno ad un tavolo senza che vi sia un emergenza da affrontare ed invece confrontarsi su temi che riguardano lo sviluppo territoriale», così come è successo giovedì scorso nel comune di Fiuggi, dove tutti i primi cittadini dell'alta Ciociaria ed oltre, hanno formalmente sottoscritto il protocollo d'intesa per il progetto "Latium". Una sorta di distretto turistico allargato che va a sfociare anche in provincia di Roma con la firme in calce dei sindaci di Subiaco ed Arcinazzo Romano ed ai quali a breve potrebbe aggiungersi anche Vallepietra.

Cosa sia o possa diventare Latium lo ha spiegato l'architetto Daniele Baldassare componente del team di progettisti guidati da Dario Celesti: «L'obiettivo è quello di mettere a sistema le realtà storiche e culturali di un territorio identificato come "Latium", forti di una storia ultra millenaria che ci porta alle eccellenze attuali nei diversi settori.

Partendo quindi da questo nucleo centrale nel raggio di 60 chilometri potremmo coprire tutto il Lazio meridionale, mettendolo a sistema in rete ed offrendolo a nuovi e più consistenti segmenti turistici». Perché lo scopo del progetto che punta in maniera decisa ai fondi europei, da ieri già rimesso nelle mani della Regione Lazio è proprio questo. Andare a generare nuova economia nel settore turismo e sui derivati, attraverso le eccellenze territoriali: «Magari partendo proprio da una fetta di 30 milioni di turisti che ogni anno giungono a Roma – ha spiegato il sindaco di Trevi nel Lazio, Silvio Grazioli – così come accadeva sino agli anni 70».

Un progetto ambizioso nato dall'idea di una quindicina di progettisti sposato sin da subito dal presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, da FederAlberghi e da giovedì anche da quei 20 comuni che hanno rimesso la scommessa nelle mani dell'assessore al turismo del comune di Fiuggi, Simona Girolami e del consigliere delegato allo sviluppo economico Gianluca Ludovici in questa delicata fase di startup.

Un pezzo del futuro economico di queste terre potrebbe passare proprio per questa via. Come e quando ad oggi è impossibile dirlo. Troppe le incognite e gli ostacoli da superare, burocrazia in testa. Con un punto interrogativo su come la Regione andrà ad impattare con il tutto, visto che alla Pisana è allo studio anche un distretto turistico. Perché comunque sia con essa bisognerà fare i conti.