Due morti in dieci giorni. Il parcheggio multipiano di viale Mazzini è stato teatro di una doppia tragedia che ha scosso l'opinione pubblica.
Chi temeva uno spirito di emulazione dopo la caduta mortale di Daniele Arduini, il diciannovenne studente e rapper di Torrice, mentre si esercitava con il parkour è stato facile profeta. Mercoledì sera le sirene e i lampeggianti hanno richiamato l'attenzione di residenti e passanti su un'altra morte. Quella di Davide Bologna, 24 anni, di Frosinone, lanciatosi nel vuoto dopo aver inviato un disperato messaggio alla madre.

L'inaugurazione nel 2009
Sullo sfondo resta una struttura, inaugurata il 25 luglio del 2009, che è l'emblema di una mezza incompiuta. Il degrado regna nel parcheggio, tra atti vandalici e incuria, sporcizia lasciata dai bivacchi notturni e dai tossici, scritte, vegetazione incolta e ora anche mazzi di fiori e striscioni in ricordo dei ragazzi caduti. Entrando di notte c'è da aver paura. Di giorno si notano i resti dei bivacchi e dei consumi di alcol e droga, scritte di ogni tipo e perfino una scarpa da donna accanto a un mazzo di fiori lasciato per Daniele Arduini.

Eppure si tratta di una struttura aperta e funzionante, compresa anche un'area di passaggio pubblico da viale Mazzini a salire e un tapis roulant per via De Gasperi da anni ferma. C'è chi lascia l'auto o il camper. Ma, da sempre, il parcheggio multipiano è sotto utilizzato. E privo di controlli.

Il contenzioso
Questo è uno dei temi che hanno portato a un lungo contenzioso tra il pubblico, il Comune di Frosinone, e il privato, la Frosinone Mobilità e Servizi, con reciproca richiesta di risoluzione del contratto e di risarcimento del danno. Tra le parti c'era stato un arbitrato che aveva dato in parte ragione al privato.

L'arbitrato è stato impugnato dal Comune ed annullato per una questione procedurale. Ora lo scontro è al vaglio del giudice civile. Il concessionario lamenta perdite continue e chiede la revisione del piano economico-finanziario, contestando la diminuzione del numero di strisce blu gestite sul territorio di Frosinone.

Per questo tra le richieste della Frosinone Mobilità e Servizi c'era l'incremento delle strisce blu. Recentemente, poi, la scelta unilaterale (poi annullata) del gestore del parcheggio di innalzare la tariffa della sosta oraria (da 0,70 a un euro orario senza frazionamento) ha portato anche alla denuncia del rappresentante legale e alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura di Frosinone per un'ipotesi di reato di abuso d'ufficio e frode in pubbliche forniture.

La concessione
Il Comune ha concesso in gestione per 99 anni i 54 box auto e i 538 parcheggi, compreso il servizio di rimozione, che non è mai partito ed è un altro motivo di contrasto tra le parti. Alla Frosinone Mobilità e Servizi anche 638 stalli nel resto della città. Tuttavia la Fms ha sin da subito lamentato una serie di problematiche e inconvenienti che hanno minato la gestione economica del project financing. Tra le cause indicate dal gestore per la perdita di clientela delle strisce blu il trasferimento dell'ospedale da viale Mazzini a via Fabi, le chiusure della Banca d'Italia e del parcheggio di via De Matthaeis.

Questo sarebbe alla base, secondo la Frosinone Mobilità e Servizi, dello squilibrio economico verificatosi nella gestione del multipiano, avviato a toccare i dieci anni di attività. Da qui la richiesta all'ente pubblico di riequilibrare il piano economico dell'investimento con, tra le varie proposte formulate in sede di arbitrato, aumento dei parcheggi blu o della tariffa oraria. La Fms, peraltro, in passato ha ottenuto anche un pignoramento che era stato poi impugnato. L'ultimo scontro c'era stato sull'iniziativa del privato, non comunicata all'ente, di innalzare la tariffa della sosta oraria da 70 centesimi a un euro, poi revocata a seguito delle polemiche e di una denuncia presentata dagli uffici di piazza VI dicembre.

Dal canto suo, il Comune ha sempre risposto negativamente alle iniziative giudiziarie del privato, anzi lamentando a sua volta delle mancanze in forza delle quali ha richiesto, a sua volta, la risoluzione del contratto.

L'intervento
Leonardo Zeppieri, rappresentante legale della Fms, contattato all'indomani della nuova tragedia dice: «Ci dispiace tantissimo. Esprimiamo tutta la vicinanza possibile alle famiglie di questi ragazzi. Ma il parcheggio è pubblico ed è aperto 24 ore su 24. Con un pubblico passaggio aperto anche a chi non parcheggia l'auto».

Il punto è che il braccio di ferro con il Comune paralizza un po' tutto. 
«Al tribunale civile abbiamo chiesto la risoluzione contrattuale e un risarcimento danni di sette milioni - ricorda Zeppieri - Sono dieci anni che la società è in perdita. Perdiamo centinaia di migliaia di euro all'anno. Siamo stati denunciati per un piccolo aumento della tariffa delle strisce blu, voleva esser un pungolo, ma siamo tornati indietro».

I recenti fatti di cronaca hanno, però, evidenziato un parziale funzionamento della videosorveglianza.

«La videosorveglianza c'è. Purtroppo, se non funzionano è per le continue rotture che subiamo. Noi abbiamo fatto almeno 40 denunce per i continui atti vandalici. Ripariamo e subiamo continue rotture. Anche le assicurazioni non ci assicurano più. Tra i tanti atti di vandalismo, è stato messo a soqquadro l'impianto antincendio. Ogni quindici giorni siamo costretti a intervenire».

Di fronte a tutti questi danneggiamenti perché non avete pensato alla custodia?
«Con la situazione che c'è non è possibile. Con il Comune non c'è alcun tipo di ragionamento; non si è mai seduto al tavolo, non ci è mai venuto incontro. La custodia 24 ore su 24 sarebbe buona, ma non è prevista dalla convenzione».
Alla luce di questi episodi di cronaca, è possibile ipotizzare la realizzazione di barriere di protezione nei punti più pericolosi?
«Noi siamo pronti e disponibile, se la gestione funzionasse. Ma tra l'ente e il gestore purtroppo non c'è rapporto».

C'è chi lamenta anche la scarsa pulizia.
«La pulizia viene fatta a step. La stiamo rifacendo di nuovo. C'è un po' di disordine e di degrado portato da chi entra per fare altro e fa quello che vuole. È prevista una pulizia mensile, ma stando così le cose la dobbiamo fare tutti i giorni. Ma quanto è successo non dipende dal degrado, non dipende da noi - conclude Zeppieri - Poteva accadere lì come in qualsiasi altra parte».