Due aggressioni, ai danni di pendolari, nell'arco di un paio di giorni hanno (ri)acceso i riflettori sul problema legato alla sicurezza nel quartiere dello Scalo. Nella zona, per intenderci, della stazione ferroviaria del capoluogo.

Le vittime sono state aggredite e rapinate del cellulare da extracomunitari. Entrambe hanno esposto l'accaduto alle forze dell'ordine ed entrambe hanno fatto ricorso alle cure mediche. Si è trattato di una donna del capoluogo, 46 anni, che rincasava dopo una giornata di lavoro nella Capitale e di un uomo, 37 anni, di Veroli. L'orario, più o meno, è lo stesso: 21/21.30. Attimi di grande paura.

La preoccupazione resta alta e, da più parti, si focalizza l'attenzione sul problema sicurezza per un intero quartiere sotto la luce dei riflettori anche per questioni legate allo spaccio di sostanze stupefacenti. Così come si evince dalle frequenti attività di controllo portate avanti dalle forze dell'ordine.

La percezione generale di insicurezza, sia tra i residenti che tra i pendolari, è elevata. Movimenti di cittadini, comitati di sensibilizzazione civica ed esponenti del mondo politico territoriale, già nelle scorse ore, hanno lanciato i loro appelli affinché la situazione possa, con degli accorgimenti, subire una netta inversione di tendenza: potenziare il sistema di videosorveglianza, illuminare maggiormente la zona e aumentare i controlli sono al centro delle richieste di pendolari, cittadini e residenti.

Relativamente alla questione sicurezza, il sindaco Nicola Ottaviani ha sottolineato che «pur non essendo una materia di stretta competenza comunale, riguardando l'attività di altri enti istituzionali, non può non destare legittime preoccupazioni da parte di tutti, soprattutto in relazione ad alcune zone della città in cui è indispensabile ormai il presidio costante da parte di pattuglie e uomini delle forze dell'ordine.

È vero - spiega il primo cittadino - che le risorse finanziarie sono scarse, ma si deve anche considerare la circostanza che Frosinone, essendo un capoluogo, oltre ai 50.000 residenti circa ospita ogni giorno quasi 130.000 persone per motivi di studio e lavoro. Senza contare l'impatto sul territorio della presenza di una stazione ferroviaria e di numerose autolinee del trasporto pubblico. In città abbiamo installato negli ultimi anni circa 400 telecamere, ma un conto è la deterrenza e la prevenzione del crimine, un conto è la repressione del reato o la possibilità di intervenire in diretta, mentre si compie il fatto».

Sull'argomento è intervenuto anche Angelo Pizzutelli, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale.
«Non c'è nessuna intenzione di gettare benzina sul fuoco - premette Pizzutelli - Ma il problema della sicurezza nella zona Scalo è ormai improcrastinabile. Il Comune di Frosinone deve fare la sua parte pur essendo la sicurezza prerogativa e competenza del governo. Il Comune, attraverso una presa di posizione del sindaco, può sollecitare prefettura e forze dell'ordine allo scopo di mettere insieme le forze per individuare le soluzioni migliori.

Questo - continua - è possibile farlo attraverso la convocazione urgente di un tavolo tecnico aperto, coordinato dal prefetto, per mettere a punto un piano di sicurezza da attuare con solerzia. Questa battaglia non ha alcun colore politico e da parte del Pd c'è la disponibilità a collaborare per raggiungere una sintesi. Quella zona, purtroppo, è ormai terra di nessuno e la percezione di insicurezza è sempre più elevata. Sia tra i residenti che tra i pendolari. Bisogna accelerare per prevenire potenziali fatti di cronaca più gravi».

Qual è il punto di vista dei pendolari? Abbiamo fatto, a tal proposito, il punto con Pietro Fargnoli, presidente dell'associazione Roma-Cassino Express e tra gli amministratori del gruppo Facebook Pendolari Roma-Cassino.

«Partendo dal presupposto che i reati in generale sono in calo e con la volontà di non creare allarmismo - premette - Bisogna dire, però, che le problematiche riguardanti la zona dello Scalo esistono. Così come altre criticità sono riscontrabili in altri centri della provincia di Frosinone. La zona andrebbe illuminata maggiormente e sarebbero importanti maggiori controlli perché il pendolare è un "obiettivo facile" per qualsiasi malintenzionato. Dei pendolari, attraverso l'orario dei mezzi, infatti, si conosco le tabelle di marce. Esistono delle problematiche oggettive e, come pendolari, non siamo stati chiamati in causa nel disegno del quartiere.

Magari avremmo potuto avere, così come abbiamo tuttora, dei suggerimenti per una zona più vivibile dal punto di vista dei pendolari. E questo a partire dalla questione riguardante i posti auto e la loro collocazione. Il problema sicurezza dello Scalo, però, non riguarda soltanto i pendolari ma anche i residenti e il nostro contributo potrebbe essere utile nel disegnare il quartiere. Un disegno, quello attuale, di cui non ci sentiamo parte».