C'è un altro episodio inquietetante di violenza urbana, che ha fatto da prologo all'aggressione subita da una donna due giorni fa nei pressi della stazione ferroviaria. Una rapina, avvenuta sempre allo Scalo, emersa soltanto in queste ore, subita da un giovane verolano preso di mira, anch'egli, da due stranieri, forse profughi, forse gli stessi che hanno aggredito la donna giovedì.

L'uomo, alle 21.30 di mercoledì sera (il giorno precedente a quello in cui si è verificato l'episodio di cronaca che ha visto vittima la donna), è stato aggredito mentre saliva le scale del sottopasso tra un binario e l'altro all'interno della stazione. I malviventi sono riusciti a portargli via solo il cellulare. Ma, intanto, il problema sicurezza rischia di diventare emergenza e aumenta la paura tra i residenti del quartiere e tra i pendolari.

La cronaca della rapina

Era partito da Veroli diretto a Frosinone dove alle 21.30 avrebbe dovuto prendere il treno per Roma. Il solito viaggio di lavoro per un trentasettenne che invece quella sera è stato aggredito da due malviventi. Mentre saliva le scale del sottopassaggio ferroviario per portarsi sul binario di partenza, lo hanno afferrato al collo scaraventandolo brutalmente a terra.

Un assalto in piena regola a scopo di rapina. La vittima ha cercato di divincolarsi e chiedere aiuto ma nel sottopasso non c'era nessuno. Sono riusciti a rubargli solo il cellulare, mentre il giovane si teneva stretto il portafogli. Sconvolto per l'accaduto, è tornato all'ingresso dove fortunatamente una signora gli ha prestato il cellulare con il quale è riuscito a mettersi in contatto con i familiari. Si è fatto coraggio e si è recato alla vicina stazione dei carabinieri per denunciare l'accaduto. I segni dell'aggressione, in particolare al collo, lo hanno costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Frosinone. 

«Mi hanno assalito all'improvviso - ha detto l'uomo - Mi sono sentito afferrare al collo quasi volessero soffocarmi. Poi mi hanno buttato a terra. Sono stati momenti terribili, sembravano non finire mai. La morsa al collo mi ha lasciato segni evidenti. Una volta caduto, hanno iniziato a picchiarmi con calci e pugni visto il mio tentativo di resistenza all'aggressione. Ho provato ad inseguirli ma si sono allontanati sul retro della stazione e ho preferito non proseguire per paura. La zona è buia e senza telecamere. Temevo fossero armati. Sono risalito all'ingresso per chiedere aiuto. Poi la denuncia ai carabinieri prima di finire al pronto soccorso».

L'episodio ha scatenato ovviamente commenti e polemiche da parte di alcuni esponenti politici. «C'è una mancanza di sicurezza che la gente percepisce e che riguarda non solo i residenti del quartiere ma anche molti viaggiatori che hanno paura» ha detto Fernando Incitti, responsabile provinciale di CasaPound.

«Il livello di attenzione - ha proseguito Incitti - è aumentato rispetto a quello che poteva essere dieci anni fa. In questa zona, inutile ripeterlo, ci sono troppi centri di accoglienza e nessuno riesce a fare chiarezza su questa situazione. Così le nostre strade e anche alcune piazze si riempiono di extracomunitari che vagano senza meta. C'è una parte di responsabilità anche nella politica che dovrebbe tutelare prima di tutto i cittadini. Se chi può non interviene, diventa tutto più difficile». Proprio CasaPound sta organizzando una manifestazione per la prossima settimana nel quartiere Scalo.

Domenico Fagiolo, coordinatore comunale Lega, ha ribadito la necessità di più controlli: «Due rapine in due giorni con modalità simili fanno sicuramente riflettere. Parliamo di una zona che è riservata ormai alla transumanza di migranti. Le cooperative dovrebbero anche controllare ed interagire con le forze dell'ordine. Poi succedono queste cose e ci chiediamo perché avvengono.

Non è normale che Frosinone sia diventata, almeno di giorno, meta prediletta di gruppi di extracomunitari che dai piccoli centri si spostano in centro. Cominciamo ad evitare questo fenomeno. Ieri, sull'onda emozionale degli ultimi episodi di cronaca, siamo andati a verificare e non c'era la presenza di nessun individuo in zona Scalo. Ciò significa che quando accade qualcosa poi vengono prese le giuste misure. Certo è che ci sono gli organi competenti a vigilare e loro sanno bene cosa fare».

Donna aggredita e rapinata da due immigrati alla stazione
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