Domani sarà tracorso un mese esatto dalla tragica morte di Gabriel Feroleto, un bimbo dagli occhi vispi e dal sorriso luminoso di solo 24 mesi. In quella maledetta giornata, un mercoledì pomeriggio, qualcosa si è spezzato per sempre.
Il piccolo è morto, autrice di tale gesto sarebbe per sua stessa ammissione proprio colei che lo aveva messo al mondo, sua madre Donatella. Nel corso di questi quasi 30 giorni, la storia si è complicata, prima l'arresto della madre, poi quello del padre del bimbo, Nicola Feroleto, poi le versioni contrastanti dei due genitori. Sono scesi in campo avvocati e consulenti, Roberta Bruzzone per il papà, Carmelo Lavorino per la mamma.

Gli uomini del Ris sono stati sulla scena e nell'abitazione della donna, per analizzare e repertare campioni utili alla ricostruzione di quanto avvenuto. Ieri mattina i difensori si sono recati dai loro assistiti. L'avvocato Luigi D'Anna nel carcere San Domenico dove si trova Nicola Feroleto e gli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi, con il dottor Lavorino, a Rebibbia dove si trova Donatella Di Bona. Entrambi restano sulle loro posizioni, la Di Bona ha avuto un colloquio con Lavorino durante il quale ha ricostruito quello che sarebbe accaduto in quei momenti, in quelle ore. Confermando la sua ultima versione data al pm il 19 aprile scorso, dopo l'udienza di convalida, Donatella aveva indicato la presenza di Feroleto sul posto. Si sarebbero dati appuntamento alle 14.15 in via Veglia.

Poiché il bambino piangeva il padre gli avrebbe dato due schiaffi, infastidito perché non erano riusciti ad avere un rapporto sessuale. Poi lo spostamento nel campo seguiti da Nicola con il bimbo in braccio. È sempre lei a chiarire che il quarantottenne non sarebbe intervenuto ma anzi avrebbe sussurrato «Vi levo dal mondo», per poi allontanarsi a bordo dell'auto. Donatella è ancora molto provata e ha colloqui con i familiari. Dal canto suo papà Nicola, che scoppia a piangere ogni volta che gli viene fatto il nome del figlio, resta fermo sulla sua posizione, nega il coinvolgimento nella morte del piccolo.

Martedì sarà conferito l'incarico per ulteriori accertamenti: sugli abiti degli indagati, sull'auto di Nicola, ancora sulla casa e sul campo dove inizialmente è stato circoscritto il luogo della morte. Domani alle 16 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Piedimonte sarà celebrata una messa in suffragio del piccolo Gabriel. A fare più chiarezza sulla questione e fornire elementi utili alla ricostruzione della vicenda, sarà il referto dell'autopsia.