Permessi elettorali, agente della penitenziaria ora rischia la sospensione se non addirittura il posto. La decisione di rigettare il ricorso è quella del Tar di Latina e ora si attende per il Consiglio di Stato. La sentenza dello scorso 8 maggio del Collegio presieduto dal presidente Vinciguerra dovrà attendere l'appello, che sicuramente verrà presentato dal diretto interessato. A finire davanti ai giudici è stato un agente di polizia penitenziaria, in forze al carcere di Cassino, che dieci anni fa venne denunciato per aver usufruito del permesso al lavoro per una tornata elettorale: secondo le accuse, l'uomo avrebbe indebitamente usufruito dell'aspettativa speciale per candidatura politica anche dopo essere stato escluso dalla lista per un difetto tecnico rilevato nella presentazione.

Dalla denuncia presentata, ne discese l'apertura di un procedimento con condanna definitiva a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) per un'ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Una sentenza che ha comportato anche un atto sanzionatorio dal punto di vista disciplinare, impugnato dallo stesso davanti al Tar che lo scorso 8 maggio si è pronunciato rigettandolo.
E ora l'agente, che di certo proporrà appello, potrebbe addirittura rischiare la sospensione (o la destituzione) dal posto di lavoro.

L'aspettativa speciale per la candidatura politica, valida per circa un mese, è quella regolata dall'articolo 81 della legge 121 del 1981 che prevede che: «Gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale e possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell'ambito dei rispettivi uffici e in abito civile. Essi, comunque, non possono prestare servizio nell'ambito della circoscrizione nella quale si sono presentati come candidati alle elezioni, per un periodo di tre anni dalla data delle elezioni stesse».

Non è certamente il caso dell'agente in questione, che farà valere le sue ragioni nelle sedi opportune, ma negli ultimi anni è stata posta molta attenzione alle liste composte da un alto numero di militari, per verificarne la congruità, passate sempre al vaglio delle autorità preposte. Come già avvenuto in questa tornata elettorale che si preannuncia bollente.