Riesumata la salma del parà siracusano Emanuele Scieri, trovato morto nell'agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Il suo corpo fu rinvenuto ai piedi di una torre di asciugatura.
Una morte sospetta, tanto che due anni fa venne riaperta l'inchiesta. Tra gli accusati Luigi Zabara, 41 anni, che vive a Castro dei Volsci.

Ieri è stata riesumata la salma che riposava nel cimitero di Noto (Siracusa). Presenti i familiari del parà morto a 26 anni. Verrà effettuato un nuovo esame autoptico all'istituto di medicina legale di Milano. È stata la Procura di Pisa a disporre la riesumazione e la nuova autopsia, nell'ambito dell'in chiesta condotta dal procuratore capo Alessandro Crini e dal sostituto Sisto Restuccia. Per la morte di Scieri sono accusati di omicidio volontario in concorso tre commilitoni della vittima: il capo camerata Alessandro Panella, 40 anni, di Cerveteri, Andrea Antico, 40 anni, residente in provincia di Rimini, e Luigi Zabara, 41 anni, che vive nel centro storico di Castro dei Volsci e lavora come montatore di film a Cinecittà.

La nuova autopsia è considerata dai magistrati uno snodo fondamentale nell'inchiesta: servirà a stabilire se continuare a ipotizzare l'omicidio volontario o il preterintenzionale.
Il caso era stato archiviato come suicidio. La svolta nelle indagini arriva nell'estate del 2018 quando la Procura di Pisa arresta Alessandro Panella, caporale e capocamerata a cui era stato assegnato Scieri, e iscrive nel registro degli indagati Andrea Antico e Luigi Zabara. La nuova pista sarebbe quella del nonnismo. Inoltre, secondo i periti della famiglia Scieri, il giovane morì dopo qualche ora di agonia. La mancanza dei soccorsi potrebbe essergli tata fatale.