Santa Croce terra di nessuno. Giardinetti nel degrado, traffico in tilt e cittadini esasperati. L'antico borgo, dimenticato per anni, rivendica la giusta considerazione. Mentre i giardini di San Martino si rifanno il look, a Santa Croce l'area verde è in totale stato di abbandono.
«I giochi sono vecchi e pericolosi – denunciano i residenti- mancano sedute e la fontana è ormai un reperto archeologico. Oltre alle auto, c'è poco da vedere. Andrebbe rimessa mano alla pavimentazione, al muro che è senza protezione con grave rischio per i bambini. Anche il nostro borgo merita un'adeguata valorizzazione». I giardinetti lungo la strada sono spesso presi di mira dai soliti incivili. I residenti lamentano condizioni di totale abbandono e chiedono interventi di riqualificazione dell'area. «Oltre ai giochi inutilizzabili – raccontano- le panchine si confondono tra la fitta vegetazione: questo il triste arredo dell'antico borgo di Santa Croce. Una volta quei giardinetti erano il punto di ritrovo di anziani e anche bambini. Oggi, invece, non li frequenta più nessuno, tranne i soliti vandali. Una semplice manutenzione con l'acquisto di uno scivolo e di un'altalena nuovi potrebbero restituire decoro all'intera area. Non va meglio per la piazzetta, ugualmente abbandonata a se stessa. Serve solo da parcheggio. Quando arriva qualche turista in visita bisogna stare attenti alle auto che entrano e che escono. Una vergogna».
La viabilità continua ad essere uno dei punti critici della zona. «Molte le auto parcheggiate in strada che rallentando il traffico – spiegano i residenti- La viabilità a Santa Croce è sempre stata problematica. Nelle ore di punta macchine e pullman restano fermi. Una situazione che non ha trovato soluzione nemmeno con i mini parcheggi. Spesso devono intervenire i vigili o persino i carabinieri. Lungo la provinciale transitano anche mezzi di soccorso che dovrebbero poter passare senza problemi. La casistica della sosta selvaggia è varia e alimentata dalla mancanza di aree di sosta a disposizione. Noi speriamo sempre in una soluzione definitiva, anche a tutela delle poche attività commerciali rimaste aperte».