La cassa integrazione è l'unica a correre sulle... linee di montaggio. E nel periodo estivo può solo aumentare, rendendo a tutti la scena dei cancelli chiusi e del silenzio assordante intorno a uno degli stabilimenti più importanti della multinazionale. La fotografia economica è drammatica. E si traduce in cali drastici anche in altri settori, non solo per le famiglie degli operai. E non solo nel Cassinate. Perché l'indotto è disseminato in tutta la provincia e nella regione.

Cig e produzione dimezzata
Dal 17 aprile all'8 maggio si sono vissute tre settimane di stop ben agganciate ai vari festivi. A maggio ancora fermi oggi, il 17, 24, 27, 28 e 31 mentre a giugno "stop" il 4, 10, 14 e 17. Dall'inizio dell'anno 55 giorni di cig e 50 di lavoro con la produzione di Giulia, Giulietta e Stelvio dimezzata

Il piccolo sogno
C'è un sogno, flebile, in questo scenario. Una rinascita che da Alfa Romeo si direziona su Maserati. Resta per tutti uno dei "gioielli sportivi", insieme a Ferrari e Alfa Romeo, ed è lecito che si punti, anche nella Casa del Tridente, a un aumento delle vendite. Secondo i ben informati Manley vorrebbe veder ripartire a gran velocità la Maserati attraverso una "rivoluzione elettrificata". Diverse le strade. Una delle principali si ferma Cassino e si chiama D-Suv, assemblato nelle linee di produzione dello Stelvio. L'inedito Suv potrebbe ben posizionarsi per prezzo e dimensioni.

I commenti
Ma - c'è sempre un "ma" - è una partita tutta da giocare mentre in corso c'è quella a perdere dell'economia locale. «È in difficoltà e oggi investe l'intera provincia (a pure al di fuori) e non solo Cassino, arrecando notevoli problemi». A parlare è Francesco Giangrande (Uilm), che aggiunge: «Quando non c'è la spesa non c'è la produzione, a prescindere dal prodotto. L'economia del Cassinate, e non solo, è fortemente in difficoltà. Complessivamente continuiamo ad avere migliaia e migliaia di dipendenti di Fca più indotto e sub indotto e quando viene a mancare il lavoro incide sull'economia del Cassinate all'80 per cento. Abbiamo una busta paga ridotta, viene meno la spesa mentre le tasse restano invariate».

E sul discorso Maserati, allarga le maglie del discorso. «Non credo che Fca possa continuare a far morire i modelli per poi iniziare a progettare e sviluppare dei nuovi, una storia che continua a ripetersi». Per Giangrande, già un anno fa, si sarebbe dovuto mettere in campo ibrido ed elettrico per Giulia e Stelvio dando al possibile acquirente continue novità. «Bmw, concorrente di Fca, innova annualmente i modelli, qual è la ragione per la quale il management Fca continua a far sì che i modelli debbano arrivare ai minimi storici, in termini di acquisto, per poi andare avanti? Ben venga la svolta Maserati ma questi benefici arriveranno dopo aver distrutto l'economia del territorio».

Gli fa eco Enzo Valente, dell'Ugl: «Gli effetti devastanti ci sono sull'economia del territorio perché se Fca lavora pochi giorni al mese, c'è un impatto sulle retribuzioni e - di conseguenza - sulle attività commerciali. Un esempio semplice: quando usciamo la mattina presto ed Fca non lavora i bar sono deserti, quando Fca lavora vediamo che alle 4 o alle 5 del mattino la città è già viva.

Maserati? Magari su Cassino si possano vedere ulteriori modelli, ne abbiamo assoluto bisogno per tornare a una produzione piena».
E allora cosa pensa il mondo delle impresa? Qual è l'effetto Fca sulle attività commerciali? Parla Guido D'Amico di Confimprese Italia ed è netto: «È una situazione che rischia di diventare drammatica perché la ricaduta negativa su tutti coloro che lavorano nel sistema Fca, si ripercuote nell'economica generale. Faccio un esempio: c'è il problema di alberghi che hanno avuto riduzioni della clientela anche del 70%, alcuni sono sul rischio chiusura perché nell'ultimo anno e mezzo hanno avuto riduzione sostanziali. Questo vale anche per i ristoranti. Non è di queste proporzioni ma c'è un fenomeno simile anche in provincia».