Daniele Arduini conosceva il multipiano. Probabilmente era il posto ideale per fare i tanto amati salti. Daniele Arduini, 19 anni, di Torrice, trovato morto venerdì mattina ai piedi della tromba della rampa d'accesso del parcheggio sul lato di via Ciamarra era amante del parkour, una disciplina che prevede di saltare da un punto a un altro come un percorso di guerra metropolitano. A trovarlo è stata una donna mentre andava a riprendersi l'auto. Così è stato dato l'allarme.

Per ricostruire le ultime ore di vita dello studente e rapper (aveva da poco pubblicato su Youtube il suo ultimo lavoro con il nome d'arte di Blind Laugh) i carabinieri hanno ascoltato tante persone, tra parenti, amici e conoscenti del ragazzo e hanno acquisito i filmati dell'impianto di videosorveglianza del parcheggio.

Per prima cosa, infatti, i carabinieri del tenente colonnello Andrea Gavazzi, che indagano sul caso, hanno chiesto al gestore del parking di fornire le immagini delle telecamere. Il problema è che non tutte le telecamere funzionano, ma soprattutto il punto da dove Daniele è caduto non è coperto dall'occhio elettronico. La struttura, al centro di forti polemiche in passato, e di una serie di contenziosi tra il gestore e il Comune, pur aperta è poco utilizzata per cui è meta di giovani e meno giovani per le attività più disparate, compresi i salti estremi.

Finora, i militari dell'Arma che hanno effettuato i rilievi sul parcheggio, tornando poi la sera stessa della tragedia con l'ausilio delle cellule fotoelettriche dei vigili del fuoco, prediligono l'ipotesi della caduta accidentale al culmine di un salto durante una manovra del parkour. Dagli elementi acquisiti Daniele è arrivato solo in viale Mazzini. È arrivato da Veroli, dove in mattinata era stato al Liceo Sulpicio e dove il pomeriggio sarebbe dovuto ritornare per sostenere un esame in vista dell'ammissione al quinto anno.

Ed è stato proprio dalla scuola che è partita la prima segnalazione quando Daniele non si è presentato. Secondo una prima ricostruzione, sulla base della visione delle telecamere, il ragazzo dovrebbe essere giunto al multipiano intorno alle 11 e la sua caduta si dovrebbe collocare tra quel momento e le 12.30.

Ma se Daniele è arrivato solo, è possibile che aspettasse o l'abbia raggiunto qualcuno? Anche su questo indagano i carabinieri. Perché questa disciplina si svolge almeno in due con uno che riprende il salto dell'altro. Anche l'assenza di scarpe è funzionale al tipo di esercizio e a una migliore aderenza al terreno.

Dalle persone finora sentite è emerso che il rapper era amante del parkour e che il multipiano era il posto dove si esercitava. Del resto, sul suo profilo Instagram ci sono diverse fotografie che lo raffigurano proprio all'interno del parcheggio e, in una di queste, è arrampicato a un lampione. Una passione che potrebbe averlo tradito: forse Daniele ha mancato la presa o forse ha calcolato male la distanza e fatto un balzo un po' più corto del necessario.

Probabilmente era andato al parcheggio per rilassarsi e scaricare la tensione in vista dell'esame che avrebbe dovuto sostenere di lì a poche ore. Anche durante i rilievi dei carabinieri, sul posto si sono portati diversi amici del ragazzo e uno di questi, in preda alla disperazione, ha ricordato che lì Daniele andava spesso a saltare.

Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Barbara Trotta proseguono a tutto campo. Il magistrato ha richiesto l'autopsia e l'incarico sarà conferito la prossima settimana. Probabilmente l'autopsia si terrà martedì. Al momento l'inchiesta è aperta contro ignoti visto che non si ravvisano profili di responsabilità di terze persone.