«No, perché? Non ci credo. Perché? Veniva spesso qui a saltare. Perché?». È lo sfogo di un ragazzo che ieri, sconvolto, è arrivato vicino al multipiano di Frosinone, dove poche ore prima è stato trovato morto un suo amico, Daniele Arduini, 19 anni, di Torrice. Un volo di oltre dieci metri che è stato fatale per il ragazzo. Il corpo, ormai senza vita, era a terra, all'interno della struttura di viale Mazzini, nella tromba della rampa d'accesso. A trovarlo, in una pozza di sangue, una donna che aveva parcheggiato l'auto nel multipiano. Subito ha lanciato l'allarme.

Sul posto il personale medico ma per il giovane studente privatista del liceo Giovanni Sulpicio di Veroli (si era ritirato qualche mese fa e era pronto a sostenere l'esame di ammissione al quinto come privatista) non c'era ormai nulla da fare. Immediatamente sono scattate le indagini dei carabinieri intervenuti sul posto per trovare elementi utili a chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto. I militari non escludono nessuna pista, dal gesto estremo, all'incidente.

Gli indizi porterebbero, in particolare, alla "moda" del parkour, uno sport che consiste nell'eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante, naturale o urbano, attraverso corsa, salti, equilibrio, scalate, arrampicate. Arduini aveva inciso un album pubblicato su Spotify con il nome d'arte Blind Laugh. E probabilmente anche quelle parole, pronunciate da quell'amico, letteralmente sconvolto, arrivato mentre anche noi eravamo nell'area delimitata dalle forze dell'ordine nella parte bassa del multipiano, si riferivano a un eventuale abitudine che aveva il ragazzo di praticare questo sport. Ma i carabinieri non tralasciano nessuna pista.

Le indagini proseguono a 360 gradi, anche per capire se qualcuno possa aver assistito alla scena. Se fosse da solo in quel momento o in compagnia. Risposte che le indagini degli uomini dell'A rma, coordinati dal tenente colonnello Andrea Gavazzi, potrebbero portare a capire cosa sia accaduto realmente ieri mattina. Daniele ieri mattina era andato a scuola, nel liceo Sulpicio, dove nel pomeriggio sarebbe dovuto tornare per sostenere l'esame di ammissione al quinto. Aveva chiesto qualche informazione in più, maggiori dettagli, per poi tornare alle 14 a Veroli per l'esame. Ma non ha fatto mai ritorno. Anzi, i professori visto che non si era presentato, avevano contattato la madre. Poco dopo la terribile scoperta. Gli amici che lo hanno visto hanno detto che era solare, come sempre. Infatti tutti lo ricordano come un ragazzo sereno, dal cuore grande, che amava scherzare, divertirsi come tutti i ragazzi della sua età.

La notizia della morte del diciannovenne si è diffusa nel primo pomeriggio a Torrice, dove il ragazzo viveva in via Cervona con i genitori. Sconvolti anche i compagni di scuola, gli amici e tutte le persone che lo conoscevano e hanno condiviso con lui tanti momenti. La salma è stata trasportata nell'obitorio dell'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone a disposizione dell'autorità giudiziaria. Disposta l'autopsia. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri per capire cosa sia accaduto ieri mattina a Daniele. Per quale motivo si trovasse nel multipiano di Frosinone, dopo l'uscita da scuola, invece di fare rientro a casa e poi tornare a scuola per sostenere l'esame.