Stop all'ampliamento del cimitero. Lo ha deciso il Consiglio di Stato confermando le sentenze del Tar di Latina che avevano dato ragione ai proprietari dei terreni che sarebbero stati espropriati per far posto a nuove tombe, cappelle e loculi.
Così prevedeva il project financing presentato dall'impresa Scamo Srl di Tivoli, la stessa rimasta coinvolta nell'inchiesta sull'ampliamento del camposanto di Ferentino che ha condotto all'arresto dell'ex consigliere comunale Pio Riggi e dell'ex assessore Luca Bacchi.

Un investimento di circa tre milioni di euro per realizzare un altro ampliamento, il quarto di fila dagli anni Ottanta. Che però non si farà più. A meno che il Comune non tenti anche la carta della Cassazione per ribaltare la sentenza del Consiglio di Stato. Anche se le possibilità di vittoria appaiono risicate. I giudici si sono pronunciati il 27 settembre scorso, ma la sentenza (la numero 2947) è stata pubblicata solamente ieri. Ribadisce in pieno le tesi già accolte dal Tar e sostenute dai legali dei tre proprietari dei terreni vicini al cimitero di via Sant'Angelo, l'avvocato Amleto Iafrate per due ricorrenti, i suoi colleghi Andrea Ranieri e Paolo Caruso per la terza proprietaria.

Il project financing della Scamo Srl, approvato dal consiglio comunale il 22 luglio del 2016, avrebbe infatti avvicinato troppo il cimitero alle case dei ricorrenti. La legge stabilisce una distanza minima di cinquanta metri, invece si sarebbe arrivati a ventotto. Nel suo ricorso al Consiglio di Stato, il Comune aveva sostenuto che si trattasse di fabbricati isolati e che dunque la distanza fissata dalla legge poteva essere ridotta. Prima il Tar e ora anche il Consiglio di Stato hanno stabilito che non è così: le abitazioni in questione, che sorgono in via Nazionale e in via Sant'Angelo, vanno considerate a tutti gli effetti nel centro abitato. Perciò la distanza deve essere rispettata.

I giudici hanno quindi condannato il Comune alle spese: 10.000 euro in tutto. «Sono molto lieta per questa sentenza ha commentato la consigliera comunale Angela Mancini, fin dall'inizio contraria al project financing per l'a mpliamento del cimitero che rende giustizia ai cittadini che sarebbero stati espropriati, peraltro con quattro soldi. Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha rilevato ciò che io avevo sottolineato nel consiglio comunale che si era occupato del progetto di ampliamento del cimitero. Le mie osservazioni sono state puntualmente ribadite anche dal Consiglio di Stato»