Atti osceni in luogo pubblico. La sentenza per un cinquantenne residente a Cervaro arriva dopo cinque anni. Secondo l'impianto accusatorio, il cinquantenne si sarebbe denudato nei corridoi del Pronto soccorso di Cassino (era il marzo del 2014) rimanendo solo con gli slip, girovagando «in presenza di personale medico e di pazienti anche minori di età».

Sono stati i legali Andrea Coletta e Rosangela Coluzzi a dimostrare, invece, che non solo nella sala d'attesa non vi fossero minori ma anche tesi accolta appieno dal giudice che l'atto che si ritiene osceno deve essere commesso «all'interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano»: il Pronto soccorso non può certo ritenersi tale. Il pm aveva chiesto per l'uomo oltre 3.000 euro di multa. L'uomo, dopo cinque anni, è stato assolto perché il fatto non sussiste.