Il direttore sportivo della Asd Frosinone Futsal Calcio a 5, Arcangelo Iori interviene sul caso della partita sospesa per invasione e delle squalifiche per esporre la versione della società su quanto accaduto il 17 marzo. «Premetto -scrive- che la federazione sapeva che era una partita ad alto rischio, tanto che sia in Coppa Italia quanto in campionato, tenute a Valmontone, noi dirigenti abbiamo subito un tentativo di aggressione, per cui la federazione avrebbe dovuto provvedere ad inviare un commissario». Quindi la ricostruzione: «Al 10' del secondo tempo alcune giocatrici del Valmontone compivano falli verso nostre giocatrici e l'arbitro inspiegabilmente, oppure non vedeva, non fischiava. A quel punto un nostro dirigente Orvinio Incelli si alzava dalla panchina e si avvicinava verso l'arbitro e diceva "ma che c...stai facendo?" e lo prendeva per un braccio. Quindi non è stato sferrato nessun pugno, il dirigente era in distinta e non ha fatto invasione di campo. Giustamente veniva espulso. Una volta che l'Incelli ha raggiunto gli spogliatoi, l'arbitro, senza rispettare il regolamento, decretava la fine con 10 minuti in anticipo. A quel punto l'allenatore in seconda Riccardo Cellitti chiedeva spiegazioni e veniva espulso anche lui! Una volta usciti gli arbitri dal campo e anche le giocatrici di entrambe le squadre, alcuni tifosi circa una decina sono entrati in campo, quindi a partita sospesa.
Ci veniva commisurata una multa per non aver avvisato l'autorità preposta all'ordine pubblico, cosa anche questa non vera in quanto la richiesta era stata consegnata all'arbitro. Fermo restando che questa società accetta con rammarico la sentenza della corte d'appello di giustizia sportiva, credo che però prima o poi bisognerà cambiare che il referto degli arbitri sia ingiudicabile. Dovremmo tutti insieme operare per modificare questo sistema borbonico. Capisco anche che gli arbitri vengono mal rimborsati, ma ritengo che la classe arbitrale ha bisogno di insegnanti più adeguati. Non ci sarebbero più facinorosi pronti ad approfittare per portare violenza. Ovviamente non è il nostro caso».