Troppe ombre, troppe incongruenze anche tra i racconti di chi quella coppia la conosceva bene. Dietro la morte del piccolo Gabriel continuano ad ammassarsi dubbi e perplessità. E nonostante la sola prova "regina" sia quella uoòlegata all'orario della morte del bimbo, in grado di definire ruoli e responsabilità inattaccabili, ciò che contorna questa brutta vicenda se da un lato non è in grado di spiegare, dall'altro è in grado di raccontare. Il problema vero è capire quanto siano attendibili le testimonianze rese a inquirenti e telecamere, perché ai cronisti le porte sono restate chiuse e i telefoni muti. Anna Vacca, compagna di Nicola Feroleto accusato insieme a Donatella Di Bona di aver ucciso il figlio ha dichiarato a più riprese, anche davanti alle telecamere, di non aver mai subito violenze da parte dell'indagato.

Un uomo, dunque, non violento con Anna e il figlio adolescente di Villa Santa Lucia. Una personalità diversa, invece, quella tratteggiata da una delle vicine della famiglia Di Bona, che pensando di non essere ripresa racconta all'inviatadi Quarto Grado di alcune confidenze del piccolo Gabriel. «Ma il tuo papà è bravo? Gli chiedevo. E lui: "No". Ma non è che papà ti dà le botte? E lui annuiva» racconta la vicina. «Una volta disse, riferendosi al papà: bastardo!». Parole che dovranno trovare riscontro ma che, intanto, alimentano dubbi sul ruolo di Nicola. Non gli unici, in un casodel genere.Quanto stanno davvero insieme Donatella, Gabriel e Nicola in quel pomeriggio? Il cellulare del quarantottenne risulta senza traffico, come sottolineato dal gip Scalera, dalle 13.30 alle 17 «in quanto evidentemente spento».

La stessa convivente di Nicola, Anna, non riuscendo a contattarlo, sembrerebbe aver provato a chiamare Donatella per due volte alle 15.05, inutilmente. Forse con la paura che il suo Nicola fosse con la giovane amante. C'è, dunque, un altro tassello nelle mani degli inquirenti: quello del "si lenzio" raccontato dai telefonini degli indagati, solo uno dei tanti elementi nelle mani del Racis. Forte l'attesa per conoscere, poi, le prove che i militari del Ris andranno a cercare alla Volla mercoledì. Si tratta di un sopralluogo, non di una ispezione: quindi non sarebbe un elemento univoco quello da trovare all'interno dell'abitazio ne, alla presenza di difese e consulenti: D'Anna con la Bruzzone per Feroleto; Cucchi e Prospero, conil criminologo Lavorino per Donatella.

Forse l'ultimo tassello permetterà di fissare gli elementi già nella mani degliinquirenti, magari una traccia fondamentale in un quadro ben preciso, già delineato dai carabinieri della Compagnia di Cassino del capitano Mastromanno e da quelli del Comando provinciale coordinati dal colonnello Cagnazzo.