Dopo aver dimezzato la vendita di Alfa Romeo, il gruppo Fiat Chrysler registra un altro calo di quasi il 50%. Fca archivia difatti il primo trimestre 2019 con un utile nettoquasi dimezzatoa 508milioni (-47% rispetto all'analogo periodo del 2018). L'amministratore delegato, Mike Manley parla però di «risultati 2018 in linea con le attese» e assicura che «anche il 2019 sarà un anno solido. Il mercato spiega Manley sta rispondendo con entusiasmo al lancio dei nostri nuovi prodotti mentre stiamo attuando tutte le iniziative necessarie a rafforzare le aree di business che hanno risultati più deboli. Sulla base di questi elementi e con i risultati del primo trimestre in linea con le nostre attese, siamo fiduciosi sui nostri target per il 2019».

Il manager, durante la conference call con gli analisti, parla di «risultati incoraggianti nell'area Emea grazie alle azioni intraprese, con benefici che si vedranno nella seconda parte dell'anno». Ma l'ottimismo di Mike Manley non trova rispondenza nei sindacati. A replicare a muso duro è soprattutto la Fiom che mette l'ac cento anche e soprattutto sullo stabilimento di Piedimonte San Germano dove i cancelli sono chiusi dal 17 aprile e lo resteranno fino al 7 maggio.
Michele De Palma, uno dei leader nazionali dei metalmeccanici della Cgil, evidenzia: «La Fiom non condivide le valutazioni ottimistiche del management sull'an damento di Fiat Chrysler a partire dalla situazione degli impianti italiani. Il 2019 per i lavoratori di Fca sarà un anno nero: il calo dei volumi e la mancanza dinuovi modelli sta generando un aumento complessivo delle ore di cassa integrazione.

I lavoratori del polo del lusso pagano l'andamento negativo di Maserati, negativi anche i numeri di Alfa Romeo che costringe i lavoratori di Cassino a vedere aumentare le giornate di fermata. Intanto Fca ha raggiunto in Usa un accordo che chiude la Class Action sulle emissioni dei motori diesel. Lo rende noto l'azienda in un comunicato. L'intesa ha un valore complessivo di circa 800 milioni di dollari. Si tratta degli accordi tra Fca e Usa, California e con tutti i 50 Stati, raggiunti lo scorso gennaio e approvati oggi dalla Corte. Gli accordi spiega l'azienda non contengono da parte di Fca ammissioni di avere compiuto azioni illegali.