La paga era di 4 euro e 50 centesimi all'ora. Lavoravano tutti nei campi e per otto ore al giorno i braccianti agricoli ascoltati ieri mattina nel corso dell'incidente probatorio che si è svolto in Tribunale a Latina davanti al giudice Mario La Rosa nelle pieghe dell'inchiesta Commodo, che aveva portato la Procura a contestare episodi di caporalato in provincia di Latina. A vario titolo gli investigatori avevano ipotizzato anche il vincolo associativo ad alcuni indagati che erano stati arrestati lo scorso gennaio.

In aula hanno testimoniato sette stranieri di cui cinque romeni che hanno raccontato la loro giornata tipo, da quando venivano accompagnati sul luogo di lavoro grazie a dei mezzi adibiti al trasporto, al tipo di scarpe che indossavano in campagna, rigorosamente per prevenire gli infortuni sul lavoro fino alle forme di pagamento quando ricevevano lo stipendio: in contanti o anche tramite assegni. È questa una parte di quello che è emerso nel corso dell'esame richiesto dalla Procura per cristallizzare una prova da portare poi al dibattimento. Dopo le deposizioni degli stranieri, avvenuti con l'ausilio di interpreti sia di lingua inglese che francese, gli esami degli altri stranieri proseguiranno il prossimo 16 maggio quando saranno ultimati con le testimonianze di altri due braccianti agricoli.

L'operazione che era stata diretta dagli investigatori della Squadra Mobile aveva portato all'arresto di sei persone, tra cui anche alcuni insospettabili ed era stata contestata anche l'estorsione per gli episodi di sfruttamento della manodopera nei campi in merito alle pratiche per l'iscrizione al sindacato. Anche al Tribunale del Riesame le accuse avevano pienamente retto e in un secondo momento la Procura aveva chiesto l'incidente probatorio per cristallizzare una prova da portare poi al dibattimento come le dichiarazioni dei braccianti agricoli che si potevano deteriorare oppure perdere e quasi di sicuro il prossimo step sarà la richiesta di giudizi immediato. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Marino, Improta, Codastefano, Montini, Paletta, Vellucci e Poccia. C'è da aggiungere che per uno dei braccianti agricoli che ieri si doveva presentare in Tribunale per essere ascoltato nelle forme dell'incidente probatorio e che non si è presentato senza alcuna giustificazione arriverà una multa di 500 euro.

Nell'inchiesta erano finite anche diverse intercettazioni telefoniche e ambientali di cui una molto significativa. «Tutti quelli che lavorano con noi, quando vengono a prendere la busta paga devono firmare quella cosa. Se non la firmano non c'è problema, sta apposto, non gli rinnovo il contratto». È il contenuto di una conversazione di uno degli indagati con il sindacalista ciociaro Marco Vaccaro che rispondeva: «Ma certo, l'occhio del padrone è diverso no». L'inchiesta aveva interessato le campagne dell'Agro Pontino e la polizia aveva pedinato i furgoni che all'alba caricavano i braccianti agricoli per portarli poi sul luogo di lavoro.