Tre fratelli condannati per estorsione a tre anni e quattro mesi in primo grado, assolti in appello. La storia che vede due fratelli e la sorella minore implicati in un brutto caso di presunta estorsione ai danni di un sessantenne di Piedimonte San Germano risale al 2008 quando, in base alle accuse, una donna di circa trent'anni e i suoi fratelli maggiori avrebbero costretto ingenerando paura (con pesanti minacce) il convivente della donna a sborsare in 6 mesi circa 7.000 euro.
Dopo la fine della relazione con la donna, il sessantenne presentò una denuncia permettendo agli inquirenti di entrare in azione. Nel 2014 la sentenza di primo grado fu sfavorevole ai tre pedemontani chiamati a rispondere di estorsione aggravata. A presentare appello, portando prove a suffragio dei suoi assistiti, l'avvocato Beniamino Di Bona: secondo le analisi difensive, infatti, la donna non avrebbe usato né violenza né coercizione. Né i fratelli della stessa avrebbero costretto il sessantenne a consegnare alla sorella somme di denaro: i soldi che l'uomo le aveva donato sarebbero risultati solo frutto di regali che l'uomo avrebbe fatto alla sua innamorata. E in appello i tre sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato.