Un manifesto rovesciato con la scritta "Moschea al centro di Frosinone? No grazie". Quindi la foto del senatore Massimo Ruspandini con tanto di simbolo di Fratelli d'Italia a testa in giù. Il tutto all'indomani del 25 aprile e soprattutto della mobilitazione del partito dell'onorevole ceccanese contro il progetto di realizzare in viale America Latina, a Frosinone, una moschea. Dopo la pubblicazione del post su Facebook, sul suo profilo personale, sul coordinatore del circolo dei Giovani democratici di Frosinone Marco Tallini è bufera. Il senatore Ruspandini, che denuncia un clima crescente di intimidazione e minacce contro il partito e i suoi esponenti, e perfino una scritta minatoria sotto la sede della federazione a Frosinone, annuncia di aver segnalato il fatto alla Digos e che «domani andrò a fare una denuncia». E il senatore incassa anche la solidarietà del leader del partito Giorgia Meloni.

Tallini scrive nel suo post: «Si vede proprio che certi senatori vengono da fuori: a Frosinone esiste già, da anni, una moschea, per cui evitiamo di andare dietro al teatrino mal orchestrato da chi, non essendo di Frosinone e non conoscendo la città, dà inutilmente fiato alla bocca». E poi ancora: «Il modo con cui certi personaggi tentano di cavalcare una questione che semplicemente non sta in piedi è vergognoso, le bugie affermate su manifesti da regime sono pericolose e il solo scopo di tutto ciò è seminare odio e amplificare la rabbia delle persone, per dividere e spaccare definitivamente una comunità che invece dovrebbe essere salda e unita».

Nel frattempo, il senatore Ruspandini ha risposto con un altro manifesto all'attacco di Tallini: «Da una parte ha scritto l'esponente di FdI ci nsegnano che ci hanno "donato la libertà e la democrazia", dall'altro ci vorrebbero a testa in giù perché non la pensiamo come loro». Quindi lo stesso Ruspandini è intervenuto in questi termini: «Un clima pesante fatto di minacce e insulti che attraverso Facebook, coinvolgendo anche esponenti locali del Pd, si è creato all'indomani del fermo "no" di Fratelli d'Italia alla costruzione di una moschea nel centro di Frosinone, che ha anche annunciato una raccolta di firme per bloccare il progetto. Degli insulti e delle minacce ho informato le autorità. Vere e proprie intimidazioni che si sono spinte fino alla pubblicazione su Facebook di alcuni miei manifesti elettorali con la testa capovolta, inneggiando così a piazzale Loreto.

Da una parte ogni 25 aprile ci impongono di ringraziarli se oggi abbiamo la libertà di esprimere le nostre idee, dall'altra ci vorrebbero morti come Benito Mussolini perché non la pensiamo come loro. FdI non si farà intimidire e continuerà la sua battaglia a difesa dei valori della cristianità e delle proprie comunità locali e nazionali preoccupate della crescente immigrazione clandestina e dal rischio del radicamento dell'estremismo islamico. Abbiamo osato dire che esistono già altri luoghi di culto nella città e in provincia e, raccogliendo le opinioni di un intero quartiere, che non c'era l'e s igenza di costruire una moschea. Ma, evidentemente per gli intolleranti del pensiero unico meritiamo di essere puniti».

Pronta anche la solidarietà di Giorgia Meloni: «La mia vicinanza al senatore di Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini per le minacce e le ingiurie ricevute, anche da responsabili del Partito Democratico, per aver detto no alla nascita di una moschea nel centro di Frosinone. Sono sicura che non si lascerà intimidire e che continuerà a portare avanti a testa alta le sue battaglie per l'Italia e gli italiani. Vorrei sapere cosa ne pensa il segretario Zingaretti di questo post di un suo militante».