Una brutta sorpresa, l'ennesima, per i cassinati. Chi in questi giorni di festa ne ha approfittato per andare e salutare i propri cari al cimitero, per portare un fiore o fermarsi per una preghiera, ha trovato erba alta, animali nascosti ovunque e degrado. «Una situazione inaccettabile -ha tuonato una signora che non vive a Cassino e che ne ha approfittato per venire a portare fiori sulla tomba del padre, nel cimitero di Caira- Ogni volta che veniamo qui ci confrontiamo con un'incognita. Adesso abbiamo trovato uno stato di quasi totale abbandono. Si sa che con l'arrivo della primavera è necessaria una manutenzione più serrata ma così le cose non vanno».

Non solo il cimitero di Caira, anche quello di San Bartolomeo è nella stessa situazione, erba alta quasi a coprire alcune lapidi. I secchi sono stati svuotati ma ci sono ciuffi di verde ovunque, in alcuni casi la vegetazione ha avvolto o coperto vasi e lumini. «Non è giusto -ha commentato un uomo che a San Bartolomeo va a trovare la moglie- La tomba di mia moglie è pulita solo perché me ne occupo praticamente ogni giorno ma qui basta una settimana per trovare erba ovunque. La manutenzione ultimamente non c'è, dove ci sono le fontanelle e quindi i secchi e le scope, la situazione è indecorosa. Non basta svuotare i cassonetti per pensare di aver "pulito" il cimitero. Questo luogo accoglie le persone che amiamo e che non ci sono più, è triste trovare tutto così. E anche irrispettoso».

Non sarebbe comunque una novità, anche se nelle ultime settimane la situazione sembra notevolmente peggiorata. Complice l'arrivo della primavera e le festività prolungate, la scena a cui i visitatori si sono trovati di fronte è stata davvero sgradevole. «Basterebbe così poco per fare le cose fatte bene ma qui bisogna sempre arrivare al punto di non ritorno – ha aggiunto amareggiata una signora – C'è chi porta via addirittura le lettere di ottone dalle lapidi, le statuine di santi e le applicazioni in marmo. Non so, poi, cosa ci facciano: forse è solo un dispetto o forse c'è un mercato per questo genere di oggetti ma è una cattiveria. Quello che lasciamo sulle lapidi dei nostri cari è stato scelto con amore e ha un significato. Sulla tomba di mio figlio c'era un piccolo libro in marmo con una frase di Sant'Agostino, lo hanno portato via proprio durante le feste di Natale dell'anno scorso. Il 27 dicembre c'era e il 3 gennaio non c'era più. Nessuno ha visto niente. Ora con l'erba alta e il caldo i vialetti si riempiranno di insetti e serpenti. Nessuno se ne occupa e i problemi restano a chi, purtroppo, frequenta questo luogo perché ha i suoi cari qui».