Una lite per futili motivi, all'interno di una paninoteca. Poi la fuga e la minaccia ai carabinieri, millantando di far parte di una grossa famiglia musulmana. Il litigio scoppiato in una attività di ristorazione di Cassino non sembrava diverso da tante superficiali discussioni nate al tavolo di un bar. Invece quella avvenuta l'altro giorno a Cassino tra un ventitreenne di origini marocchine (già noto per vicende penali e reati commessi contro la persona e il patrimonio) e un tunisino ha avuto un epilogo ben diverso. Il marocchino ha colpito alla testa con un mattone il tunisino dopo un alterco nato per questioni da poco. Poi sarebbe fuggito.

Immediato l'arrivo dei carabinieri della locale Stazione che hanno allertato dapprima i soccorsi per il tunisino che intanto si era allontanto (vista la copiosa perdita di sangue) e poi si sono messi al lavoro per identificare il ventitreenne marocchino.
Mentre il tunisino, curato sul posto, rifiutava il ricovero, il marocchino veniva identificato. Ma all'arrivo dei militari l'attegiamento del giovane diventava aggressivo.

Prima avrebbe minacciato gli operanti di non avvicinarsi, altrimenti li avrebbe colpiti con un bastone. Poi, li avrebbe anche minacciati: se si fossero avvicinato, si sarebbe avvalso dell'aiuto della sua grossa famiglia musulmana. Difficilissime le operazioni necessarie a bloccarlo: il giovane è stato arrestato e condotto nella camera di sicurezza in attesa della direttissima.