Una situazione sempre più incandescente nei pronto soccorso, con le aggressioni agli infermieri e ai medici che ormai stanno diventando una triste routine. Sono proprio loro le vittime prese di mira dai pazienti che, stanchi di ore di attesa, in alcuni casi perdono la calma. A conferma di come la vigilanza privata nelle ormai poche strutture sanitarie sia una esigenza primaria. L'ultimo grave episodio, dopo quello di Frosinone, è accaduto ieri mattina al pronto soccorso dell'ospedale San Benedetto, un servizio dove già in passato si sono verificati momenti di tensione. Vittima un infermiere cinquantenne che dopo una discussione verbale è stato aggredito da un paziente che era in attesa e che ha perso la testa.

Prima ha bussato con forza alla porta e poi, quando l'infermiere è uscito per dare le spiegazioni, la situazione è degenerata.
Ovviamente il trambusto e le urla delle altre persone presenti hanno richiamato l'attenzione. Sul posto anche i carabinieri.
Inevitabile l'intervento di Gennaro Scialò, presidente dell'ordine provinciale degli infermieri. «Ieri, alle 10.30 circa, un paziente accompagnato dalla moglie si è recato presso il pronto soccorso dell'ospedale di Alatri. Lo stesso ritenendo presumibilmente di avere la precedenza su tutti, ha iniziato a percuotere violentemente la porta di ingresso per essere trattato immediatamente. L'infermiere di triage – prosegue – nonostante cercasse in tutti i modi di calmarlo è stato aggredito sia verbalmente, che malmenato dal paziente».

«Oltre ad esprimere la nostra solidarietà al collega aggredito - conclude - riteniamo doveroso ribadire che gli infermieri sono pubblici ufficiali e che qualsiasi atto di violenza nei loro confronti costituisce reato».Sull'episodio è intervenuta anche la vice-presidente dell'ordine provinciale degli infermieri di Frosinone Loreana Macale. «Rimaniamo a disposizione del collega colpito, garantendogli assistenza e tutela legale avvalendoci del patrocino del consulente legale dell'ordine Antonio Mastrangeli, non escludendo, di costituirci parte civile a tutela dei colleghi coinvolti e di tutta la professione.
Come sempre, un particolare ringraziamento, va ai carabinieri di Alatri intervenuti». Da precisare che l'infermiere aggredito non ha presentato querela chiudendo così il caso. Ma di certo un episodio da non sottovalutare.