Via Volla il giorno dopo. Un'atmosfera surreale avvolge la contrada di Piedimonte San Germano dove intorno alle 17.30 di ieri pomeriggio una madre, probabilmente in preda a un raptus, ha ucciso il figlioletto, Gabriel Faroleto, di poco più di due anni. La donna, Donatella Di Bona, di Atina ma residente nella contrada di Piedimonte, nella notte, messa alle strette dagli inquirenti, ha confessato di aver ammazzato il piccolo stringendogli il collo e chiudendogli la bocca, fino a farlo morire soffocato. Pare, perché il bambino faceva i capricci: voleva tornare dalla nonna. Donatella, viveva in una casa di campagna insieme alla nonna, alla bisnonna e a un fratello, ora è nella sezione femminile del carcere di Rebibbia accusata dell'omicidio del figlio. 

I vicini sono sgomenti, alcuni non sono in casa, altri non rispondono. Marisa, invece, si presta ad alcune domande. E racconta: "Donatella la conoscevo poco, non è che la frequentassi molto. Vedevo il bambino quando uscivano e passavano davanti casa. A volte il piccolo si allontanava da solo, diceva ridendo che doveva andare al bar, ma poi veniva ripreso e riportato dentro. Era un bimbo allegro e solare, quello che è successo mi ha sconvolto.

Al momento del fatto non ero in casa, ero andata da mia figlia a Pozzilli, quando sono tornata ho saputo. All'inizio si pensava ad un investimento da parte di una macchina, come anche la madre aveva detto. Stamattina, invece, abbiamo appreso la drammatica realtà. Siamo tutti sotto choc e non riusciamo a capire come sia potuto accadere.

Niente lasciava presagire un gesto simile. Donatella aveva anche rapporti abbastanza normali con il marito, che vive altrove, spesso veniva a trovare il figlio, il piccolo Gabriel, e a quanto ne sappiamo avevano rapporti civili. L'unico elemento che fa pensare e riflettere è che negli ultimi tempi Donatella diceva di stare male e di frequente veniva portata in ospedale, anche in ambulanza: brevi permanenze, roba di mezza o un'intera giornata, nel nosocomio di Cassino, poi tornava a casa. Forse, ma è una supposizione, non stava bene di animo, forse era depressa, ma queste sono cose che solo lei e i medici sanno. Ora - conclude Marisa - bisogna solo pregare per il piccolo Gabriel".

Intanto, tutta la zona è stata interdetta dalle forze dell'ordine che stanno eseguendo altri rilievi per ricostruire ancora più nel dettaglio quanto accaduto. E sul posto si sono portati tutti i grandi mass media nazionali. 

Clamoroso colpo di scena nella notte nel caso del bimbo di poco più di due anni morto nel tardo pomeriggio di ieri a Piedimonte San Germano, in via Volla. Una morte che che dopo i primi momenti è apparsa subito molto strana in relazione a quanto dichiarato dalla madre: la donna, infatti, in un primo momento ha parlato di un investimento e di un'auto fuggita, poi è caduta in evidenti e ripetute contraddizioni durante un interrogatorio cui è stata sottoposta. 

Bimbo morto, lo ha ucciso la madre

Infine, dopo essere stata riportata sul luogo dove il piccolo è stato trovato morto, è stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino per essere sottoposta ad una serie di accertamenti: qui, tra l'altro, i sanitari le hanno trovato sul corpo, in specie su viso e braccia, segni di piccole ferite, abrasioni, che non ha saputo spiegare. Quindi, nel cuore della notte, la svolta: gli inquirenti hanno rimesso insieme le tessere del puzzle ed hanno "fermato" la donna per l'omicidio del figlio, trasferendola subito dopo nella sezione femminile del carcere di Rebibbia

Madre assassina, i fatti e la svolta

Nel corso della notte a Cassino i carabinieri della locale Compagnia, coadiuvati da quelli del reparto operativo del comando provinciale di Frosinone, hanno eseguito il fermo disposto dal pm - ex art 384 comma 1 codice di procedura penale (Fermo di indiziato di delitto per la presenza di gravi elementi di colpevolezza) - nei confronti di Donatella Di Bona, nata ad Atina, 29 anni, residente a Piedimonte San Germano in via Volla 45, per l'omicidio del figlio convivente Gabriel Faroleto, nato a Sora l'11 dicembre del 2016.

Madre assassina, la ricostruzione dei fatti

Alle 16.30 del 17 aprile (ieri), una pattuglia della stazione carabinieri di Piedimonte San Germano è intervenuta in località Volla per un presunto investimento di un bambino. Giunti sul posto i militari hanno accertato la presenza di personale del locale 118 che cercava di rianimare il piccolo Gabriel Faroleto, constatandone poco dopo il decesso.

Gli accertamenti effettuati immediatamente dal personale operante permettevano di appurare che il decesso del bimbo non era riconducibile ad un investimento ed alla successiva fuga di un'auto, come invece riferito falsamente dalla madre. Al contrario, è emersa una drammatica verità: ad uccidere il bambino è stata la stessa donna che poco prima, durante una passeggiata, presa da un raptus scaturito da una banale richiesta del figlio di tornare dalla nonna, lo ha soffocato stringendogli il collo e chiudendogli la bocca, causandone quindi la morte per asfissia.

La salma del piccolo è stata quindi condotta presso la camera mortuaria dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino, a disposizione dell'autorità giudiziaria che ha già disposto l'autopsia, mentre la donna, al termine delle formalità di rito, è stata portata presso la sezione femminile della casa circondariale di Roma-Rebibbia.

di: Danilo Del Greco

La tragedia inizia a consumarsi poco prima delle 16.30. Una mamma con un piccolo in braccio incosciente chiede aiuto. È per strada. A pochi metri da casa sua. Sembra che parli di investimento ma è tutto poco chiaro in quei frangenti. Chi la vede pensa solo a chiamare i soccorsi che si precipitano.

Anche i carabinieri arrivano immediatamente in località Volla di Piedimonte San Germano per un presunto investimento di un minore. Giunti sul posto trovano i sanitari dell'ambulanza del 118 che praticavano il massaggio cardiaco a Gabriel Feroleto di 2 anni e 4 mesi. Il bambino è già in arresto cardiaco e non riescono a salvarlo. A quel punto partono gli accertamenti, ancora in corso, per verificare le cause della morte.

Sul posto non solo il capitato Mastromanno ma anche il tenente colonnello Gavazzi e il comandante provinciale Cagnazzo insieme al magistrato, al medico legale e alla scientifica. A coordinare le operazioni di chiusura di tutti gli accessi il sindaco Gioacchino Ferdinandi: "Choc totale. Un bambino di due anni e pochi mesi lascia senza parole e senza commenti. La nostra comunità è affranta. Colpita da un dolore indescrivibile".

La madre del piccolo intanto è stata interrogata ed ora è stata riaccompagnata sul posto dove si trova ancora il corpo del figlio.

di: Katia Valente

È morto il bimbo di poco più di due anni trovato riverso in località Volla a Piedimonte. Choc nella via chiusa da un'ora e gente che si è riversata sul posto per capire l'accaduto. Impossibile da decifrare la dinamica, anche se una delle primissime versioni parlava di investimento, ora al vaglio dei carabinieri che si trovano sul posto. Ferma l'eliambulanza arrivata in pochi minuti. Disperati i tentativi di rianimazione del piccolo per strapparlo alla morte.

SEGUONO AGGIORNAMENTI 

di: K. V.

Bambino di circa tre anni, pare, investito in località Volla a Piedimonte. In questo momento sul posto ci sono gli operatori del 118 che stanno praticando manovre di rianimazione mentre l'eliambulanza è atterrata ed è ferma. Immediato l'arrivo anche dei carabinieri della locale stazione mentre sul posto si è riversata una folla di gente in evidente apprensione. Da pochi minuti è giunto anche il sindaco Gioacchino Ferdinandi. I vigili urbani hanno chiuso la strada, via Termini di Piumarola in località Volla. 

di: K. V.