Ogni mattina sale sulla sua Panda 4x4 e inizia il suo viaggio per portare la posta anche nei Comuni più lontani della provincia, quelli di montagna.
È la storia di Giuseppe Varone, 61 anni, originario di Cassino ma residente a Cervaro, portalettere di Poste Italiane per i Comuni montani del Cassinate di Acquafondata, Viticuso e Vallerotonda.

Fin dalla nascita di Poste Italiane, nel 1862, quella del portalettere è sempre stata una figura speciale nell'immaginario collettivo. Un mestiere storico che si è evoluto di pari passo con l'azienda, ma che è riuscito a conservare, soprattutto nelle piccole realtà, una sorta di magia. È, ad esempio, il caso di Giuseppe, portalettere nei paesi di Acquafondata, Viticuso e Vallerotonda. Tra i paesi più piccoli di tutta la provincia: Viticuso conta infatti 350 abitanti, mentre Acquafondata si ferma a 260, con alcune frazioni, come ad esempio Quadro, dove è possibile incontrare appena 4 famiglie.

Giuseppe è entrato in Poste Italiane nel 2006 dopo una vita passata in fabbrica e in questi anni ha sempre fatto il portalettere. Il suo lavoro inizia nelle prime ore della mattina nel Centro Recapito di Cassino dal quale parte a bordo della inconfondibile Fiat Panda 4x4 bianca di Poste Italiane raggiungendo le località di sua competenza. Tante le difficoltà quotidiane come vicoli inaccessibili in auto e indirizzi sbagliati, ma la prima cosa che salta all'occhio seguendo Giuseppe nel suo giro è il rapporto instaurato con le persone.

Operare nei piccoli centri comporta un guadagno "emotivo", grazie al rapporto spesso famigliare che si instaura con i cittadini. Le potenziali "comodità" che effettivamente in altri contesti potrebbero "alleggerire" le giornate lavorative non sopperirebbero alla "perdita" di qualità che un certo tipo di relazioni aggiungono alla professionalità dal punto di vista delle emozioni. Non è raro, infatti, che alcuni destinatari, specialmente i più anziani, chiedano direttamente a lui spiegazioni circa il contenuto della corrispondenza appena ricevuta.

Ma ancor di più Giuseppe è un amico, per molti anziani è l'unica persona che viene vista durante la giornata. Praticamente la sua visita è attesa: «Quando non lo vedo dopo giorni mi inizio a preoccupare», rivela una signora. «Qui da noi si vede solo il postino. Per noi è tanto, è un grande aiuto», racconta un'altra signora di una piccola frazione di Acquafondata. Ma c'è anche chi si lamenta che Giuseppe va sempre di corsa, che ha troppo lavoro ed ha sempre poco tempo per fermarsi per prendere un caffè e fare due chiacchiere.