Tre anni di battaglie, istanze, richieste alle istituzioni e alle autorità competenti. E di rassicurazioni, inutili, della politica. La fermata dell'autobus lungo la Casilina nord non è stata messa ancora in sicurezza. Per questo, il comitato Solfegna-Cantoni ha deciso di usare il pugno duro, con una raccolta firme e pensando ad azioni di protesta (pacifica) per riuscire a ottenere almeno una delle risposte sperate.

«Abbiamo da tempo intrapreso un'attività di sensibilizzazione affinché il tratto in questione, dove sono assenti un'adeguata segnaletica, l'illuminazione e una pensilina che possa realmente proteggere i nostri ragazzi che attendono l'autobus, fosse sistemato. Ma dopo tre anni, nulla -hanno incalzato i membri del comitato Solfegna-Cantoni- Ci sono stati mostrati progetti interessanti rimasti, però, sulla carta. Non è più accettabile di svilire così l'incolumità dei ragazzi che vanno a scuola, bene supremo da tutelare a ogni costo, ma anche degli automobilisti: la vita di ogni persona vale più di una promessa! Avviata già una raccolta firme, in animo abbiamo anche azioni di protesta insieme a tutti i genitori: se dovesse accadere ai ragazzi qualcosa, chi si assumerà la responsabilità? Chiediamo che venga messo in sicurezza quel tratto prima di settembre. Ora basta con le chiacchere».