Torna la bella stagione e la campagna brulica di buongustai alla ricerca di asparagi ma, a volte, per accontentare la gola si rischia di mette seriamente in pericolo la propria vita.
Già da un paio di settimane infatti, lungo i binari che collegano le stazioni ferroviarie di Isola del Liri e Sora, quasi ogni giorno si aggirano numerosi cercatori di asparagi incoscienti del pericolo a cui si espongono. Pericolo collegato non solo al traffico ferroviario, che per quanto palese va sottolineato. Nel migliore dei casi, i cercatori di asparagi potrebbero essere a conoscenza degli orari relativi esclusivamente al trasporto passeggeri: quindi ignorando l'eventuale passaggio di un convoglio in ritardo, del trasporto merci o di vagoni adibiti alla manutenzione del tratto ferroviario. Che, sebbene impiegato a regime ridotto, viene regolarmente sanificato e cosparso di diserbanti. Motivo per cui è giusto ponderare anche il rischio di tipo sanitario.

Ebbene sì, perché quanti ritengono che sia una furbata raccogliere asparagi in zone impervie e quindi sconosciute ai più, come quelle che costeggiano le spallette dei binari, ignorano che a causa delle sostanze usate per la manutenzione e delle polveri sottili emesse dai treni specialmente in frenata in quell'ambiente di naturale non vi è più nulla e, così come accade anche per i margini delle strade, non va raccolto alcun tipo di prodotto destinato all'uso alimentare. Le sostanze tossiche presenti, infatti, si trasferiscono ai frutti della terra per effetto delle piogge e del vento, quindi accademicamente anche perché non ci sono studi a sostegno di tale tesi ci si dovrebbe tenere a una distanza minima di almeno dieci metri. E nel caso delle spallette rialzate, il raggio d'azione degli inquinanti potrebbe essere addirittura più esteso. Senza contare che non è difficile cadere dalle cunette in breccia o fare incontri ravvicinati con animali pericolosi, in particolare la vipera. Tutte circostanze, queste, per le quali è raccomandabile una vera fuga dalla città, in luoghi sicuri e dove, oltre a trovare asparagi commestibili, si possa risanare anche spirito e corpo.