Strade e piazze scambiati per orinatoi e non solo. La notizia della sanzione da 3.000 euro comminata a un quarantenne residente in Valcamonica (beccato in A1) ha avuto una forte eco anche a Cassino, aprendo un dibattito soprattutto tra gli esercenti del centro che subiscono direttamente le conseguenze della "mala-movi da".
«Aumentare le sanzioni potrebbe rappresentare un deterrente concreto in grado di limitare le conseguenze negative della movida che noi esercenti del centro "subiamo" direttamente -ha commentato Maria del bar "141"- ma credo che l'esigenza primaria resti quella di far rispettare le regole. I provvedimenti sono importanti soprattutto qui, in una città che sta pian piano morendo: la movida sta diventando sempre meno positiva, lasciando spazio a droga e alcol. Imbrattare la città dopo notti brave è una conseguenza che racconta non più il divertimento, ma il peggio della movida. Sì a controlli costanti e più incisivi!».
«Credo che aumentare sanzioni per limitare comportamenti dannosi e incivili sia giusto, anche perché così si può disciplinare la deriva della movida, soprattutto nei weekend.
Pur non volendo demonizzare il divertimento sano, manca davvero un'alternativa per i giovani -ha aggiunto Fabrizio della "Piazzetta"- come cinema, teatro, centri d'aggregazione. La movida c'è sempre stata e c'è in ogni città. Ma qui è l'unica chance, soprattutto per i ragazzi dai 13 ai 20 anni». «Se davvero sanzioni salate contro comportamenti che danneggiano il decoro urbano e la pubblica decenza dovessero essere risolutive, ne sarei contento: l'unico modo, forse, per arginare situazioni di degrado assoluto -ha commentato Rosario, della storica tabaccheria del Corso- Sul retro della mia attività fanno pipì, si drogano, fanno sesso: cose che abbiamo più volte denunciato. Tutti lo sanno. Se multe più salate, insieme a maggiori controlli, dovessero servire, ben venga!».
«Il decoro urbano è una priorità -ha aggiunto Andrea del "Caffè centrale"- Possiamo pensare alla sistemazione di un bagno pubblico nella zona più frequentata della città. Ma è solo una delle proposte: è una questione di civiltà, prima di tutto». Idea condivisa anche da Roberta di "Caffè del Corso": «Controlli rafforzati o più multe: sicuramente! Ma non basta. Bisogna partire da un concetto fondamentale: quello di civiltà delle persone, così come da parte delle istituzioni. Faccio un esempio: il problema dei secchi tra i tavoli. Per questo abbiamo già chiesto al Comune (e continuiamo a farlo) una sistemazione più decorosa per noi e per i clienti: sanzioni per chi non rispetta le regole e maggiore collaborazione con le istituzioni: ecco la proposta».
A farle eco Milena di "Caffé degli Artisti": «Bisogna partire dal rispetto: di fronte al nostro bar c'è un giardino in cui sia uomini (soprattutto clochard) che animali fanno i loro bisogni senza rispetto. Noi esercenti ci siamo lamentati più volte ma in estate la situazione è insostenibile. Provvedimenti sì, ma con un'attenzione al cittadino. Lì ci si trova di tutto: siringhe,preservativi sulle panchine, escrementi di ogni genere. Questo giardino, invece, a un passo dal centro potrebbe essere destinato ai bambini o agli animali o ad altro scopo: ma tutto con un criterio ben preciso, non così! Si deve partire dall'esempio, quello buono, per ottenere risultati».