Adesso i lavoratori alzano la voce. Nel corso delle assemblee con i sindacati firmatari del nuovo contratto (tutti ad eccezione della Fiom-Cgil ed altre sigle di base), le tute rosse hanno scatenato l'ira. Frustrati dall'eccessiva cassa integrazione hanno evidenziato come l'aumento in busta paga ottenuto nel nuovo contratto è assolutamente insufficiente rispetto al continuo ricorso agli ammortizzatori sociali. Si sono detti preoccupati per una fabbrica che è passata da oltre 4.000 a meno 3.000 operai ed hanno chiesto delucidazioni in merito al nuovo piano industriale e ai nuovi modelli.

I sindacati da parte loro hanno provato a rassicurare le tute rosse mentre invece a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato la Fiom-Cgil con il volantinaggio fuori dalla fabbrica.
Poi sono arrivati i dati reali a dar manforte alle preoccupazioni degli operai. Dopo il crollo di vendite registrato in Italia, le vetture a marchio Alfa prodotte nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano rallentano anche negli Usa: in quello, cioè, che doveva essere il principale mercato dove Giulia e Stelvio avrebbero dovuto sfrecciare. Andiamo con ordine e partiamo dai dati di "casa nostra": il marchio Alfa cala del 54% a marzo e del 49% nel primo trimestre. Passando alle vendite dei singoli modelli di casa Alfa Romeo, il primo dato che salta agli occhi è, senza dubbio, il forte calo di vendite dell'Alfa Romeo Stelvio che si ferma a 1.145 unità vendute registrando un calo del 40% rispetto ai dati raccolti nel corso del mese di marzo rispetto a quelli che si sono registrati a marzo del 2018.

Addio al sogno americano
Vediamo ora il mercato degli Usa dove Alfa perde il 26% nel mese di marzo e il 31% nel primo trimestre dell'anno. La Giulia ha raggiunto quota 858 unità vendute a marzo (-33%), un risultato che porta il totale venduto nel 2019 a 2.035 unità. Questo risultato rappresenta un calo percentuale del 34% rispetto al risultato ottenuto nel primo trimestre dello scorso anno. Da segnalare anche il calo di vendite dell'Alfa Romeo Stelvio che, pur riuscendo a limitare i danni, conferma un rallentamento delle vendite già evidente nei mesi scorsi. Il Suv ha raggiunto quota 896 unità distribuite negli Usa a marzo registrando un calo percentuale del 29%. Il dato complessivo relativo al primo trimestre del 2019 vede lo Stelvio raggiungere quota 2.210 unità vendute con un calo del 17% rispetto allo scorso anno. Dati che certamente non incoraggiano gli operai, perchè il calo di vendite si fa sentire sulla produzione: domani e lunedì è nuovamente cassa integrazione.