Ieri e venerdì è stato interrogato di nuovo Pio Riggi, consigliere dimissionario di Ferentino, in carcere dal 7 marzo scorso nell'ambito dell'inchiesta sul project financing dei lavori di ampliamento del cimitero. Nulla trapela sull'interrogatorio.
Bocca cucita del suo legale di fiducia, Giampiero Vellucci. Intanto proseguono le indagini che hanno portato all'arresto, sempre tre settimane fa, anche del cugino Luciano Rosa, originario di Ferentino ma residente a Roma, dei napoletani Ugo Di Giovanni, Gennaro Rizzo e del romano Emiliano Sollazzo.
Le accuse per Riggi, che ha sottoscritto dopo qualche giorno le dimissioni, dal carcere di Rebibbia, sono di aver preteso una tangente dall'imprenditore di Tivoli che si è aggiudicato il project del cimitero, e per gli altri quattro di aver estorto il denaro al tiburtino per conto dell'ex consigliere. Gli inquirenti stanno cercando di capire se esista un "sistema" vero e proprio e se ci sia stato un accordo corruttivo. La difesa degli altri quattro arrestati, ha fatto estrapolare il video, che riguarderebbe gli incontri intrattenuti tra gli imprenditori di Tivoli, padre e figlio, e il gruppo incaricato di trattare l'incasso della somma oggetto della presunta tangente.
Le immagini del video, secondo i legali dei quattro, sarebbero incompatibili con la violenza, la minaccia di cui parlano gli imprenditori Scarsella nelle loro denunce. In una immagine si assisterebbe ad un aperitivo consumato insieme. E il video farebbe emergere un coinvolgimento non solo di Pio Riggi, ma anche di altre due persone, l'ex assessore Luca Bacchi (ricordiamo non indagato ma ascoltato nei giorni scorsi come persona informata sui fatti) e un professionista che ha partecipato al project.
L'interrogatorio
Bocca cucita e massimo riserbo da parte del difensore di Pio Riggi, l'avvocato Giampiero Vellucci, il quale ieri mattina all'uscita della casa circondariale di Rebibbia non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, limitandosi ad escludere il coinvolgimento del proprio assistito nell'azione del gruppo campano. L'avvocato ha ribadito l'assoluta estraneità del proprio assistito dai vari incontri ai quali la procura di Roma ha dato una valenza camorristica.