Imprenditore a processo con l'accusa di riciclaggio. È stato richiesto ieri a suo carico un rito abbreviato condizionato all'acquisizione di una serie di documenti. L'accusa è legata all'acquisto di alcune macchine operatrici. L'imprenditore cassinate, assistito dall'avvocato Armando Pacione, è finito in aula per aver artefatto secondo il costrutto accusatorio i numeri di telaio e le certificazioni di macchine operatrici, risultate provento di furto. I fatti contestati risalgono al 2016, quando escavatori, bobcat e altre macchine operatrici sono finiti in un'attività d'indagine dei carabinieri di Roma.

Secondo quanto ricostruito dalla difesa, l'imprenditore di Cassino avrebbe acquistato i mezzi da un rivenditore della Capitale, poi finito nei guai. Secondo l'accusa i due mezzi avrebbero riportato numeri di telaio e documenti alterati: nonostante non siano stati trovati nella disponibilità dell'imputato strumenti utili ad alterare i dati, l'imprenditore è chiamato a rispondere di riciclaggio. Il 4 aprile in aula.