Ha interrotto la gravidanza, al quarto mese, e gettato il feto nel water. Ritrovato, poi, da un operaio impegnato nella manutenzione di una tubatura in prossimità di alcune case.

Ha scoperto, infatti, che all'interno c'era un feto umano, già sviluppato. Subito la chiamata alla polizia e le indagini che hanno portato, a novembre del 2016, a denunciare una ventiduenne, di origine romena. Il prossimo 11 giugno si terrà l'udienza. La giovane, difesa dall'avvocato Alessandro Loreto, comparirà davanti al giudice monocratico. L'accusa per lei è di aver interrotto la gravidanza al quarto mese, tramite l'assunzione di un farmaco, senza quindi aver osservato le disposizioni di legge. Per l'esame autoptico interno sul feto, era stato conferito l'incarico a una anatomopatologa di una università di Roma.

Le indagini
Le indagini della polizia hanno portato il 10 novembre del 2016 a denunciare la giovane, accusata di aver scaricato il feto. Ed è stata proprio la giovane mamma, durante l'interrogatorio, a confessare tutto. Un gesto, aveva sottolineato con un pianto liberatorio, frutto della paura e della disperazione. Aveva anche dichiarato che il compagno non era a conoscenza né dell'accaduto, tantomeno della gravidanza.

Subito dopo la chiamata alla polizia dell'operaio che ha fatto la scoperta durante dei lavori di manutenzione, immediato sono intervenuti sul posto gli agenti delle Volanti, della Squadra Mobile e della Polizia scientifica che, analizzando i luoghi del ritrovamento, hanno fin da subito individuato gli appartamenti dai quali poteva essere stato introdotto il feto nella tubatura.

L'attenzione degli investigatori, però, si è concentrata sull'abitazione di una giovane coppia, al cui interno sono stati trovati dei farmaci normalmente utilizzati per gli aborti illegali. Per la ventenne è, quindi, scattata la denuncia. Per lei, citazione diretta a giudizio. L'udienza è fissata per l'11 giugno di quest'anno.