Da una tentata estorsione a un giro di sostanze dopanti. Otto persone, tra cui una donna sono indagati dalla procura di Frosinone per utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti e ricettazione. Nel mirino sono finiti tutti frequentatori di tre palestre di Alatri e Frosinone. Sono residenti ad Alatri, Frosinone, Monte San Giovanni Campano, Sora, Ferentino e Fumone.

Ieri, i carabinieri della compagnia di Alatri e del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Latina, coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo, hanno eseguito le perquisizioni in casa degli sportivi e nelle tre palestre. In una perquisizione è intervenuta anche la Guardia di finanza di Frosinone che stava già seguendo un indagato. Non tutte le ispezioni hanno dato esito positivo, ma, in una palestra, e in casa di diversi culturisti, sono saltati fuori farmaci e documenti che sono stati sottoposti a sequestro per ulteriori verifiche. Sequestrato anche un telefonino, come pure dei foglietti contenenti appunti sulle sostanze, sulle modalità e sui tempi di assunzione.

Secondo gli elementi raccolti nel corso dell'indagine dai carabinieri, guidati dal maggiore Gabriele Argirò, i farmaci dopanti venivano acquistati su internet nei Paesi dell'Est Europa. In alcuni casi gli atleti si smezzavano le spese e si dividevano i prodotti, in altri casi, invece, acquistavano per cedere poi ad altri atleti. Un commercio illegale, secondo la procura, anche «nell'ambiente delle palestre». Nessuno tra questi - in base a quanto emerso - è un istruttore. Si tratta di sportivi che in maniera autonoma, ma senza le qualifiche richieste, si organizzavano e allenavano in vista dei prossimi impegni agonistici, previsti da maggio in poi, fornendo consigli agli altri appassionati. I farmaci sequestrati, stando alle accuse dagli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Barbara Trotta, non sono acquistabili legalmente in Italia né tantomeno prescrivibili con una ricetta medica.

L'origine dell'indagine risale a giugno dello scorso anno. I carabinieri della compagnia di Alatri arrestano un venticinquenne del posto, accusato di estorsione nei confronti di un altro ragazzo più giovane di due anni. Decidono dunque di effettuare una perquisizione domiciliare a carico del venticinquenne e lì trovano farmaci dopanti che vengono sequestrati, mentre l'alatrense è denunciato anche per il reato di ricettazione. Da qui nasce un secondo filone d'inchiesta destinato ad allargarsi nei mesi successivi fino alle perquisizioni di ieri mattina.

Le indagini continuano, ma il quadro sembra ormai delineato. Tuttavia, trattandosi ancora di una fase iniziale saranno necessarie una serie di verifiche sulle sostanze. Secondo le accuse, tre degli indagati «avrebbero commercializzato o comunque procurato ad altri, attraverso canali diversi dalle farmacie o altre strutture abilitate, farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, ricompresi nelle classi indicate dalla legge, idonei a modificare le condizione psicofisiche o biologiche dell'organismo, ed in particolare anabolizzanti e steroidi, al fine di alterare prestazioni agonistiche degli atleti di body building». Ad un quarto è contestato l'aver procurato le sostanze ad «atleti per i quali effettuava la preparazione alle gare di body building anche nelle palestre Jump sita in Alatri, Hello Fit sita in Frosinone e l'Olimpo sita in Alatri». Inoltre per sette degli otto si ipotizza l'assunzione dei farmaci dopanti «al fine di alterare prestazioni agonistiche nelle gare di body building o comunque per aver acquistato o ricevuto tali farmaci di provenienza illecita».

Diversi i farmaci ritenuti dopanti sequestrati dai carabinieri tra cui steroidi, anabolizzanti, ormoni, stimolanti, ma anche antitumorali e farmaci per curare l'ulcera, l'infertilità maschile e femminile, il reflusso, il diabete, le malattie delle vie respiratorie e della tiroide nonché un prodotto inizialmente utilizzato per i cavalli, in fiale e confezioni. Sequestrate anche siringhe e il foglio con il ciclo di farmaci da assumere e altri appunti ritenuti d'interesse dai carabinieri. In uno di questi, infatti, è indicata anche una cifra in euro.

Durante una delle perquisizioni, a Ferentino, sono stati sequestrati quasi un grammo e mezzo di marijuana. Nei confronti del detentore, un trentacinquenne, è scattata la segnalazione alla prefettura come assuntore. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Ceccani e Marco Maietta.