Torna l'incubo per i residenti di via Ferruccia, a Patrica, nella parte bassa del paese lepino. Da tre giorni i cattivi odori sono tornati a creare disagi e criticità ai cittadini, costringendoli a tenere le porte e finestre chiuse. Una esasperazione che li ha portati a contattare, nuovamente, il sindaco e gli enti competenti. Proprio il primo cittadino, Lucio Fiordalisio, che da tempo si sta battendo in materia ambientale, facendo esposti, denunce, incontri con tutti gli enti preposti per mettere fine alla problematica, è tornato a battere i pugni.

Il commento
«Da almeno tre giorni i cattivi odori stanno creando tanti disagi ai residenti. Fino alla tarda sera di mercoledì e anche questa mattina (ieri, ndr), insieme al comitato, siamo tornati sul posto. Sono intervenuti anche l'Arpa Lazio e i carabinieri». 

II sindaco ha fatto richiesta di una centralina fissa perché «la zona è troppo strategica per non essere considerata e monitorata in maniera puntuale. Purtroppo, le direzioni del vento non ci permettono di capire da dove provengono i cattivi odori. E non essendoci una normativa specifica è difficile rendere applicativo qualsiasi tipo di controllo. Una zona purtroppo martoriata e a discapito soprattutto dei residenti che avrebbero diritto di respirare aria pulita e non di subire disagi continui. Ho sollecitato anche i direttori delle aziende per verificare se ci sia qualche anomalia negli impianti.

I cattivi odori, dunque, continuano a creare disagi a residenti e operai. Troppe volte abbiamo riportato le lamentele e lo sfogo degli abitanti e del sindaco. Odori che si registrano soprattutto nelle prime ore del mattino e in serata. Odori che hanno provocato, in alcune situazioni, anche diversi malori, oltre alle polemiche che ormai da tempo sono alla ribalta della cronaca. La puzza continua a essere un incubo e non si riesce a capire da dove scaturisca.

Fiordalisio continua la sua battaglia. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente ieri e ci ha subito espresso il suo malcontento per una situazione che va avanti da tanto, troppo tempo. Ora, dunque, la richiesta di una centralina fissa e l'appello ai direttori delle aziende a controllare eventuali anomalie negli impianti