La difesa di Pio Riggi chiede la trascrizione integrale di tutte le telefonate che sono entrate e uscite dalle utenze telefoniche del proprio assistito al fine di dimostrare che lui non ha mai avuto contatto con gli indagati napoletani. Il giudice, accogliendo la richiesta, ha fissato per questa mattina il conferimento dell'incarico che avverrà nelle forme dell'incidente probatorio.

La difesa: la verità nelle telefonate

È una mossa difensiva che fa parte della linea, che non è stata quella di ricorrere al tribunale della libertà con gli stessi elementi che aveva la pubblica accusa in mano. Rientra, invece, nella linea difensiva che è finalizzata a modificare proprio gli elementi che ha l'accusa in mano. L'ex consigliere comunale Pio Riggi, che ha rassegnato le dimissioni una settimana fa, è stato arrestato lo scorso 7 marzo insieme al cugino Luciano Rosa, originario di Ferentino ma residente a Roma, ai napoletani Ugo Di Giovanni, Gennaro Rizzo e del romano Emiliano Sollazzo.

Le accuse contestate a Pio Riggi

Le accuse per Riggi sono di aver preteso una tangente dall'imprenditore che si è aggiudicato il project del cimitero di Ferentino, e per gli altri quattro di aver estorto il denaro al tiburtino per conto dell'ex consigliere. Secondo gli inquirenti sull'utenza telefonica di Luciano Rosa, scrivono nell'ordinanza "appariva evidente il suo ruolo di collegamento tra Pio Riggi e il gruppo di camorristi guidato da Ugo Di Giovanni".

«Ho deciso di portare nuovi elementi favorevoli al mio assistito - ha detto l'avvocato Giampiero Vellucci - e chiesto di trascrivere tutte le telefonate di Riggi per dimostrare che non ce n'è neppure una con gli indagati napoletani. Il giudice Prestipino accogliendo la richiesta ha fissato il conferimento dell'incarico a un perito informatico per verificare questa cosa».

Si tratta della prima mossa della difesa di Riggi finalizzata anche a rendere il fascicolo più favorevole al suo assistito. Questa mattina alle 12 il conferimento dell'incarico al perito per estrarre la sequenza delle telefonate per vedere se ci sono contatti con i napoletani. Sarà presente anche il perito informatico di parte della difesa. La richiesta difensiva prelude a un accertamento pressoché scontato che non ci sono contatti. Primo passo della linea difensiva che non ha optato, dunque, per il tribunale della libertà, i cui termini scadevano ieri, ma nella necessità di evidenziare che non ci sarebbe stato nessun contatto con gli indagati campani