«Ad Anagni dobbiamo farci benedire». Questa l'esclamazione del padre di un giovane dipendente della Plastipak, giunto trafelato in via Anticolana per rassicurarsi sulle condizioni del figlio. Poco dopo le 15 di ieri un boato improvviso ha anticipato il black out e lo spegnimento delle macchine e degli impianti.

Pochi secondi e un odore acre è stato l'avvisaglia del fumo che ha iniziato a propagarsi dagli impianti del reparto di produzione, fino ad oscurare il cielo. Sono stati chiamati subito i vigili del fuoco, giunti sul posto con due autopompe, seguiti dagli agenti della polizia locale e dai carabinieri del comando stazione.

I dirigenti dello stabilimento, dall'addetta alla sicurezza agli amministrativi, hanno attivato il protocollo di protezione civile e in breve i circa venti operai impegnati nel turno sono usciti nel piazzale. I vigili del fuoco, penetrati all'interno degli ambienti in preda alle fiamme e al fumo, hanno iniziato subito a combattere il fuoco chiamando in aiuto la speciale autobotte provvista di materiale specifico per lo spegnimento degli incendi di materie plastiche.

La Plastipak, ben gestita e dal soddisfacente andamento, rilevò a suo tempo la Cobarr, sorta dalle ceneri della storica Itm, fabbrica di caloriferi nata negli anni Sessanta. I nuovi reparti, simbolo di efficienza e modernità, lavorano formelle in plastica trasformandole in contenitori, utilizzando tra l'altro molto materiale riciclato. Ieri lo sconforto era visibile sul volto dei dipendenti, in ansia per la loro azienda. Intanto l'assessore all'ambiente Vittorio D'Ercole ha subito emanato delle ordinanze tese ad eliminare il contatto tra le possibili esalazioni e le persone, oltre che gli alimenti.

Il pensiero non poteva non andare alla nube tossica sprigionatasi appena venerdì scorso dalla plastica data alle fiamme a Castellaccio, distante appena due chilometri dalla Plastipak. Ancora non si conoscono i risultati delle analisi dell'Arpa, ed ecco che un nuovo pericolo torna a minacciare gli anagnini e il loro territorio. Quella che sembra ormai una maledizione, gli incendi che si susseguono con ritmo assurdo e asfissiante, ha gettato nello sconforto i residenti e gli operatori della superstrada per Fiuggi, le cui speranze appena rinate tornano ogni volta a scemare. Non sono mancate le polemiche, talvolta assolutamente giustificate