Al via oggi i referendum in fabbrica per il Contratto collettivo specifico di lavoro siglato l'11 marzo tra azienda e sindacati e che il 15 marzo ha ricevuto l'ok da parte delle Rsa di stabilimento. Il referendum è la parte finale del percorso di approvazione che farà sentire i suoi effetti in busta paga già a partire da aprile con aumenti per gli operai. «Gli aumenti in paga base - spiega il segretario della Fim-Cisl Fernando Uliano - incidono su tutti gli istituti diretti collegati alla paga oraria e quindi l'aumento mensile per maggiorazioni (turni, straordinari, ecc...) è superiore. Incide anche su Tfr, tredicesima e su tutti gli altri istituti indiretti».

Aumenti nel dettaglio
Per un operaio di prima fascia che oggi percepisce 1.576,92 euro ci sarà un aumento di 31, 54 e quindi lo stipendio sale a 1.608,46 già a partire dal 1° aprile. Per coloro che sono in seconda fascia si passa da 1.692,31 a 1.726,16 e chi è in terza fascia percepirà invece 2.118,46 a fronte degli attuali 2.076,92 con un aumento di oltre 40 euro. Entro il 2022 si andrà a regime con un aumento dell'8,24% che significa: 129,99 euro in più per gli operai della prima fascia; 139,50 per la seconda fascia e 171,21 per la terza fascia.

Altri elementi nuovi del contratto riguardano i Permessi annui retribuiti (Par) e le ferie. Inoltre, «per ferie e Par solidali - spiega sempre Uliano - viene poi istituito il conto ore solidale che permetta loro di utilizzare ferie e/o Par ceduti su base volontaria a quei lavoratori dipendenti che si trovino nella necessità di assistere i figli che per le particolari condizioni di salute necessitano di cure costanti e componenti della propria famiglia anagrafica con handicap/gravità».

Il sindacalista della Fim-Cisl evidenzia quindi con orgoglio come la trattativa iniziata a settembre insieme a Uilm Fismic e Uglm abbia portato i frutti sperati. Ma c'è chi pure chi pone l'accento sulle criticità.

Emergenza autotrasportatori
Per la sigla di base FlmU-Cub «il contesto in cui operano i lavoratori delle società di trasporto che lavorano per conto della Fca di Cassino è sempre più terra di nessuno. Le condizioni materiali degli autotrasportatori che operano a breve e lungo raggio, sia all'interno che all'esterno dello stabilimento sono sempre più precarie.

Ciò che salta all'occhio immediatamente è l'orario di lavoro prolungato per molti dei lavoratori, che arriva anche a 16 ore giornaliere, soprattutto nei periodi dei picchi produttivi. Eppure il rilievo presenze dei lavoratori dei trasporti avviene proprio all'ingresso e all'uscita dello stabilimento, e non si comprende perché non venga operato alcun controllo da parte della società committente.

Per molti lavoratori di queste aziende mancano bagni, spogliatoi, docce, bacheche aziendali con avvisi e comunicazioni formali, e la puntualità dei pagamenti mensili. In molti casi si tratta di autotrasportatori con alle spalle giorni interi di viaggio La frammentazione delle tante società dei trasporti rappresenta un limite anche per l'organizzazione sindacale».