Mutuo, rate troppo alte? Avete il sospetto che gli interessi siano sproporzionati? Da oggi a chiarire se i tassi di interesse siano ai limiti della legge antiusura o li abbiano proprio superati ci pensa il consulente tecnico d'ufficio (ctu). Un passaggio di non poco conto, anche perché in base a quanto stabilito grazie alla consulenza il giudice potrà decidere di volta in volta se i tassi siano o meno usurari. Caso in cui, il mutuo potrebbe addirittura ritenersi gratuito se il costo promesso (Taeg, ad eccezione di imposte e tasse) per l'eventuale estinzione o risoluzione anticipata è debordante il tasso-soglia usura. A fare da apripista in un mondo complesso come quello dell'usura bancaria è stata l'ordinanza del 4 marzo del giudice Eramo del tribunale di Cassino, che ha accolto la tesi dell'avvocato Dario Nardone, chiedendo al consulente tecnico d'ufficio di redigere una consulenza in grado di chiarire l'aspetto cruciale della questione. E di sciogliere ogni dubbio.

La storia
La vicenda giudiziaria nasce dalla storia di un cinquantenne residente a Cassino che nel 2012 aveva stipulato con una banca primaria un mutuo da 110.000 euro a tasso fisso, tasso nominale annuo del 5,100%, da restituire in 240 rate mensili costanti posticipate, per acquistare una casa dove vivere con la famiglia. Per una serie di problemi personali, il cinquantenne (già intimamente convinto di corrispondere tassi troppo alti) nel 2016 non riesce più a far fronte in tempo alle rate. La banca, a quel punto, risolve il contratto per inadempimento e notifica al cassinate un atto di precetto, intimandogli di pagare entro dieci giorni tutto lo scaduto e di restituire il capitale residuo: una somma esorbitante per chi è già in difficoltà economica. L'esito sarebbe stato scontato: rilevato il mancato pagamento entro il termine fissato, la banca come di prassi avrebbe proceduto con l'espropriazione immobiliare, mandando la casa all'asta. Per questo il cassinate si è rivolto all'avvocato Dario Nardone esperto a livello nazionale di contenzioso bancario e autore di pubblicazioni in materia di usura bancaria che ha eccepito (opponendosi al precetto) l'usurarietà del contratto di mutuo «non per gli interessi nominali, corrispettivi o moratori (che erano entro la soglia usuraria), bensì per il costo onnicomprensivo che il cassinate aveva promesso di pagare in caso di estinzione anticipata del mutuo per sua volontà o in caso di risoluzione per volontà della banca entro una determinata data».
«Non è richiesto che il costo venga pagato ma solo che sia stato contrattualizzato» ha ribadito l'avvocato Nardone, evidenziando inoltre che «se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e il contratto di mutuo che contenga pattuizioni usurarie diviene gratuito».

La decisione del tribunale
Facendo leva sulla normativa vigente e sugli elementi evidenziati, l'avvocato Nardone pioniere del settore si è opposto al precetto. Il giudice Eramo, ritenendo meritevoli le eccezioni avanzate sulle ipotesi di usura formulate dal difensore, ha ammesso integralmente i quesiti proposti dall'avvocato Nardone e ha chiesto a un ctu di verificare se il costo complessivo pattuito in contratto, nell'ipotesi di estinzione o risoluzione del contratto entro una certa datata, fosse stato pattuito in misura usuraria: in caso affermativo, dovendosi intendere il mutuo gratuito, ha anche chiesto al ctu di ricalcolare il dare-avere per verificare se la banca, alla data dell'atto di precetto, fosse veramente a credito. Oppure, come sostenuto dal legale, non lo fosse affatto. La banca, nelle more del giudizio, ha abbandonato l'intenzione di espropriare l'immobile, attendendo di conoscere l'esito della vertenza.