L'installazione di nuove antenne di radiotelefonia in città non piace a nessuno, neanche al sindaco Roberto de Donatis il quale però sostiene che invocare "rivoluzioni copernicane" sulla questione non serva a nulla. E tuttavia si dice pronto ad accogliere la richiesta del consigliere Antonio Farina e dei membri d'opposizione a convocare un consiglio comunale aperto per affrontare con i cittadini il caso della nuova antenna che sorgerà in via Cellaro. Ma senza illudere nessuno perché, sottolinea il sindaco, la normativa parla chiaro.
«Questo argomento è stato già affrontato in consiglio comunale e abbiamo accolto e condiviso le idee del consigliere Pintori, con il quale abbiamo concretamente e fattivamente parlato di un quadro normativo che favorisce l'installazione di queste infrastrutture legate alla radiotelefonia -dice De Donatis- La ragione è molto semplice: lo Stato le equipara e le rende simili a opere di urbanizzazione come marciapiedi e strade, come se fossero una necessità legata allo sviluppo del Paese. In realtà che non sia così e che studi testimonino anche la capacità d'incidere negativamente sulla salute umana incomincia a essere un dato scientifico». Il sindaco indica una doppia strada da percorrere.
«Con il protocollo -dice- si possono fare dei controlli a campione che però possono solo certificare da parte di Arpa Lazio che non vengano superati i limiti fissati dalla legge in determinate zone della città, dove potrebbe esserci una maggiore esposizione. Questo è il primo passo. Il Comune è pronto a sottoscrivere il protocollo con la Regione Lazio. L'altro tema riguarda il governo nazionale e il Parlamento che dovrebbero abbassare ulteriormente il livello consentito di esposizione ai campi elettromagnetici. Questa sarebbe la vera soluzione, oltre a non considerare le antenne più come semplici opere di urbanizzazione, ma sottoporle a una valutazione più stringente, anche sulla base del numero di impianti già presenti sul territorio».